“Il Comune ha messo una pietra sopra il cinema Grassi”

La denuncia dei gestori della sala cinematografica della città: “L’amministrazione non risponde alle nostre richieste e la situazione è difficile”. Il sindaco: “Mai avute richieste di incontri”

La situazione del cinema Paolo Grassi di Tradate non è buona “e ci sentiamo abbandonati dall’amministrazione comunale che non risponde alle nostre richieste”. Giulio Rossini, responsabile di Filmstudio ’90, l’associazione varesina che da cinque anni gestisce la struttura insieme ad altri cinema della provincia tra cui anche il Nuovo di Varese, spiega che la sala di Tradate non è assolutamente messa bene, nonostante le numerose attività proposte. “La situazione sicuramente non può che risentire della condizione nazionale che privilegia le multisale alle monosale, ma anche a livello locale non siamo di certo aiutati, come invece accade in molti comuni che fanno scelte a sostegno dei piccoli cinema d’essai”.
Secondo Rossini le motivazioni che hanno portato a questa situazione sono diverse: “La sala avrebbe bisogno di maggiore visibilità perché si fa fatica a raggiungere il pubblico. È vero che abbiamo una convenzione con la biblioteca (chi ha la tessera paga il biglietto ridotto, ndr), ma per il resto ci sentiamo abbandonati dall’Amministrazione: a causa dei lavori sulla Varesina è stata tolta la plancia pubblicitaria dei film e non è stata più riposizionata. Inoltre, i lavori della rotonda proseguono da quattro mesi ed anche questo non ha aiutato. C’è gente che ci telefona per chiederci persino se siamo ancora aperti”.
 
“Abbiamo più volte cercato l’amministrazione in questi mesi, con telefonate e lettere, ma non abbiamo mai ricevuto risposta – prosegue Rossini -. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con il comune, ma da mesi sembra che sia stata messa una pietra sopra il Paolo Grassi. Non siamo un’associazione a scopo di lucro e ci rimettiamo dei soldi per tenere in piedi anche proposte sociali come il cineforum o l’attività con le scuole. La nostra missione è sicuramente culturale e la sala è possibile farla vivere, ma non siamo mai stati coinvolti nemmeno in una riunione sul futuro della sala. Le proposte ci potrebbero essere e noi siamo disponibili a cercare delle soluzioni, ma in queste condizioni è difficile”.
Il responsabile non imputa la colpa della situazione alla imminente apertura della multisala nell’area della Fornace: “È possibile convivere perché loro cercheranno soprattutto, come gli altri multisala, il prodotto commerciale. Le singole sale possono sopravvivere con il film d’essai, le proposte mirate, ma serve anche la collaborazione dei comuni”.
”Ci auguriamo che proprio per questo ci possano essere a breve dei momenti per effettuare delle verifiche – conclude Rossini -. Speriamo che quanto fatto in questi anni sia servito alla città. Noi siamo sempre disponibili”.
 

“Per quanto riguarda il cinema Paolo Grassi non sono mai stato cercato da nessuno – risponde il sindaco Stefano Candiani -. Nel mio ufficio ho sempre accolto tutti e non ho mai rifiutato nessuno. Sono almeno un paio di anni che non vedo Giulio Rossini, ma il Comune ha sempre sostenuto anche economicamente il cinema, pagando le bollette della struttura. Sappiamo che è una struttura in difficoltà e carente, ma siamo disponibili a discutere di qualsiasi carenza o necessità per il futuro. Basta incontrarsi e parlare”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2009
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