Rapinatori armati di machete e pistole giocattolo, due minorenni in manette

Fermati dalla Polizia due giovani diciassettenni fuggiti da una comunità di accoglienza della provincia di Varese. Le armi erano nascoste sotto un cespuglio in un parco pubblico cittadino. Hanno ammesso di essere i responsabili dei colpi in un bar e in un negozio di ferramenta

È durata poco la fuga dei due giovani che hanno rapinato un bar e un negozio di ferramenta a Gallarate. La Polizia di Stato li ha riconosciuti e fermati in centro città, a pochi passi dalla stazione ferroviaria nella giornata di ieri, mercoledì 18 febbraio. Si tratta di due ragazzi minorenni, di 17 anni, uno originario del Marocco, l’altro della Guinea: entrambi sono arrivati in Italia da soli (uno nel 2006, l’altro nel 2007) e hanno chiesto e ottenuto il permesso di soggiorno come minorenni non accompagnati, trovando anche l’assistenza di un centro minori in provincia di Varese, dal quale sono scappati lo scorso sabato 14 febbraio.
 
Il primo colpo lo hanno messo a segno domenica 15 febbraio, quando intorno alle 21 sono entrati armati di un machete e di una pistola (poi rivelatasi un giocattolo), hanno minacciato barista e proprietari del locale, il bar “Lo Scarabeo” della centralissimo via don Minzoni, si sono fatti consegnare circa 1200 euro e poi sono fuggiti a piedi. Uno dei due ha anche perso il portafogli, mentre l’altro ha lasciato per strada l’arma giocattolo usata per spaventare i gestori e la barista. Dalla descrizione delle vittime della rapina gli agenti hanno potuto avere le prime informazioni sulla corporatura e i vestiti indossati dai due, descritti come giovanissimi, uno di pelle nera, l’altro mulatto o olivastro.
 
Il secondo colpo lo hanno messo a segno martedì 17 febbraio al negozio di ferramenta “Il chiodo fisso” di via Magenta. Stessa modalità di azione, con uno dei due che con la pistola giocattolo ha fatto da palo vicino alla porta d’ingresso l’altro col grosso machete che ha minacciato il proprietario del negozio, facendosi consegnare circa 1000 euro poco prima dell’orario di chiusura, intorno alle 19.30. Nel corso della rapina avrebbero anche chiesto al proprietario del negozio di consegnare una pistola che questi però non possedeva, segnale dell’intenzione dei due giovanissimi di proseguire nella loro attività criminale anche con armi vere. Anche in questo caso la descrizione del rapinato parlava di due giovani, uno di pelle nera e l’altro di carnagione più chiara, con vestiti simili a quelli riconosciuti nel primo colpo.
 

Le ricerche in città sono partite subito dopo la prima rapina: una volante aveva anche riconosciuto i due lunedì 16 febbraio davanti al Blockbuster di viale Milano senza però poterli fermare per mancanza di prove certe che fossero loro i responsabili del colpo al bar di via don Minzoni. I due ragazzi sono però stati riconosciuti e identificati come due diciassettenni, uno marocchino (quello più chiaro) e l’altro della Guinea (quello descritto come di carnagione scura). Le informazioni raccolte dalla comunità dove erano ospitati ha permesso agli agenti di scoprire che i due erano scappati (uno autorizzato ad uscire e non rientrato, l’altro allontanatosi senza permesso) proprio il giorno antecedente la prima rapina. Una volante del commissariato gallaratese li ha fermati non lontano dal centro mercoledì 18 febbraio: erano vestiti alla stessa maniera descritta dai testimoni e hanno ammesso i due colpi, facendo anche trovare il machete, un coltello con lama da oltre venti centimetri e due pistole giocattolo nascoste sotto un cespuglio all’interno del parchetto pubblico tra via Eritrea e via Somalia. Altre due armi giocattolo sono state poi trovate in un locale della comunità dove i due erano ospitati. Entrambi sono stati trasferiti nel carcere minorile Beccaria di Milano con l’accusa di rapina a mano armata.  

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Pubblicato il 19 Febbraio 2009
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