Violenza sulle donne, una piaga ancora nascosta

Oltre un terzo delle donne residenti in Lombardia da 16 a 70 anni avrebbe subito almeno un abuso fisico o sessuale nella vita. Il 93% delle violenze non viene denunciato. Il nemico in quasi l'80% dei casi è il marito o compagno

Dati sempre pesanti quelli della violenza contro le donne. Addirittura più di un terzo delle esponenti del gentil sesso residenti in Lombardia sarebbe stata oggetto nella sua vita, almeno in un’occasione, di violenze fisiche o sessuali. Il dato è del 34,8% per lee donne fra i 16 e i 70 anni, superiore alla media nazionale del 31,9%. Il 14,8% delle lombarde (su dato nazionale del 14,3%) ha subito violenza dal partner o marito, il 18,8% è stata fatta oggetto di atti persecutori (stalking). Su un campione di 25.000 donne, il 96% degli episodi (93% in Lombardia) non è stato denunciato, per vergogna o paura. Esistono alla base di questi gravi dati problemi culturali. Solo il 18,2% delle donne che hanno subito violenza fisica o sessuale in famiglia la considera un reato, ma in questo caso la Lombardia, più sensibile al tema, si discosta dalla media e la percentuale sale al 26,8%. Di questo grande numero di violenze (il campione è di 25.000 donne) che emerge dalla indagine Istat del 2007, il 96% ( il 93% in Lombardia) non sono state denunciate.

Proprio su questa zona oscura di silenzio e di sopraffazione si svolge il lavoro dei Servizi e delle Associazioni di aiuto, di cui la ricerca Irer /Università di Milano, commissionata dal Consiglio regionale e presentata oggi, venerdì 6 marzo, fornisce una mappa aggiornata. In totale, nel 2006 in Lombardia si erano rivolte alle Associazioni e ai Servizi 1737 donne, una ogni 2500 circa. Il maltrattamento più frequente è di tipo psicologico (38%), seguono quello fisico (31,2%) ed economico (14,8%). Nel 6,7% dei casi il maltrattamento riguarda anche i figli, mentre nel 7,9% dei casi la donna subisce violenza sessuale. La percentuale delle donne che denuncia i maltrattamenti si impenna al 46% fra quelle che si rivolgono ai centri antiviolenza.

Gli operatori rilevano che l’autore dei maltrattamenti è per il 75,1% dei casi il marito e nel 4,1% dei casi il convivente della donna. Violenza in una famiglia in trasformazione, come fa notare Sonia Stefanizzi, docente di Sociologia all’Università di Milano. Fra gli elementi di novità nel fenomeno messi in luce dalla ricerca, l’aumento dei maltrattamenti nelle coppie miste, nelle coppie giovani con stili di vita disturbati ed abuso di droghe e aumento delle violenze da parte dei figli sui genitori anziani.

Fioccano naturalmente i commenti dei politici regionali. “Questo problema richiede un cambiamento culturale profondo – ha detto il Presidente del Consiglio regionale Giulio De Capitani – che va costruito con il contributo di tutti. La cultura del rispetto e della parità tra gli uomini e le donne deve essere uno degli obiettivi fondamentali di ogni livello istituzionale. Proprio in queste settimane è stato finalmente approvato dal Parlamento, e ora passerà al Senato, un disegno di legge che affronta il tema del maltrattamento e degli atti persecutori, il cosiddetto stalking. Resta da superare la mancanza di un quadro legislativo organico nazionale e regionale, che consenta di finanziare ed ampliare la rete dei servizi antiviolenza.”
“Non è la famiglia il problema- secondo Sveva Dalmasso (Per la Lombardia)- perché quando c’è violenza non c’è più famiglia. Bisogna piuttosto supportare le donne ed aiutarle ad essere più autonome. Vorrei ricordare anche una mozione alla Giunta, da me proposta, in cui si richiedono interventi tempestivi per le donne vittime di violenza”.
“Ci stiamo muovendo da tempo con azioni positive – ha detto Luciana Ruffinelli (Lega Nord)- abbiamo introdotto il principio di pari opportunità nel nuovo Statuto e il Consiglio ha votato lo scorso ottobre una mozione rivolta al Parlamento perchè agisca immediatamente, come in effetti sta facendo.”
“Manca ancora una legge regionale organica, nonostante le molte proposte presentate – segnala Sara Valmaggi (PD) – ed è importante costruire una consapevolezza di questi problemi sin dalle prime classi delle elementari”. “Siamo in ritardo rispetto ad altre regioni –aggiunge Maria Grazia Fabrizio sempre per il PD – ed è necessaria al più presto una legge regionale a sostegno delle vittime dei maltrattamenti. Sono importanti anche le azioni di prevenzione del disagio maschile, che poi è all’origine dei maltrattamenti.”
Anche Antonella Maiolo di Forza Italia, Sottosegretario per i diritti dei cittadini e le pari opportunità, sottolinea la necessità di un’iniziativa legislativa e propone misure quali un numero verde antimaltrattamenti 24 ore su 24 e l’attivazione di posti letto per bambini e donne maltrattati.
Ai lavori della mattinata hanno partecipato anche il Vicepresidente del Consiglio Marco Cipriano (SD) e Ardemia Oriani (PD).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Marzo 2009
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