«A-Tube, una grande festa per l’animazione»
Incontro con Giorgio Ghisolfi, regista pubblicitario, ideatore e anima del festival “globale” che si svolgerà a Varese dal 17 al 24 maggio con ospiti come Enzo d’Alò e Bruno Bozzetto

«L’idea di questo festival globale, non solo internazionale, l’avevo in testa da molto tempo, ma ho pensato di attuarla recentemente, dopo che sono tornato a vivere a Varese – spiega Ghisolfi, che come professionista, dopo aver realizzato in passato le pubblicità di birra Ceres e Girella, recentemente ha curato spot per Benetton e l’automobile Fox -. Mi sembrava ci fosse una lacuna culturale nel settore dell’animazione. Un vuoto da colmare, che avesse anche uno scopo sociale, che fosse utile alla città. Ecco come è nato questo festival, gratuito e fruibile per grandi e piccoli spettatori».

«È vero. I tempi sono maturi per una svolta culturale in questo senso e che non dipenda solito dai soliti canali. Questo sviluppo è sicuramente dato anche da proposta tecnologica che aiuta la produzione e quindi la creazione di nuove idee. Varese questo fermento lo sta cogliendo in pieno. E poi tutte queste realtà sono segmenti diversi della stessa arte. Noi di A-tube siamo parte di questo meccanismo dedicandoci all’animazione, spesso considerata una produzione di “serie b” o soltanto per bambini».
Gli ultimi anni, anche grazie alle grandi produzioni internazionali, hanno però evidenziato la varietà di pubblico che si può raggiungere. A-tube segue questa linea?
«L’attenzione del pubblico è sicuramente cresciuta in termini di qualità e quantità. Il cinema di animazione viene visto diversamente. Ma serve ancora molto per capire la passione che c’è dietro lo schermo. Questo festival vuole essere un inizio, ecco perché abbiamo cercato di coinvolgere anche creatori dei lavori: personaggi che incontreranno il pubblico spiegano anche il proprio lavoro».
«L’attenzione del pubblico è sicuramente cresciuta in termini di qualità e quantità. Il cinema di animazione viene visto diversamente. Ma serve ancora molto per capire la passione che c’è dietro lo schermo. Questo festival vuole essere un inizio, ecco perché abbiamo cercato di coinvolgere anche creatori dei lavori: personaggi che incontreranno il pubblico spiegano anche il proprio lavoro».
Qualche anno fa si è svolto a Varese il Cartoon Forum, a cui lei stesso hai partecipato.
«A-tube è un po’ il seguito del Cartonn forum, con una sostanziale differenza: quell’iniziativa era dedicata agli operatori del settore, per far conoscere e vendere dei prodotti inediti. Noi apriamo le porte al grande pubblico. Il Cartoon forum ha gettato un seme e noi lo abbiamo raccolto. Con un aggiunta: vorremmo togliere l’aria di intellettualismo che hanno assunto certi festival, e dare al tutto più una connotazione di festa. Spero che grazie a questa idea che abbiamo e che stiamo realizzando, anche Varese possa ricavare una certa visibilità, che porti la città a essere sempre più una meta turistica e culturale».
«A-tube è un po’ il seguito del Cartonn forum, con una sostanziale differenza: quell’iniziativa era dedicata agli operatori del settore, per far conoscere e vendere dei prodotti inediti. Noi apriamo le porte al grande pubblico. Il Cartoon forum ha gettato un seme e noi lo abbiamo raccolto. Con un aggiunta: vorremmo togliere l’aria di intellettualismo che hanno assunto certi festival, e dare al tutto più una connotazione di festa. Spero che grazie a questa idea che abbiamo e che stiamo realizzando, anche Varese possa ricavare una certa visibilità, che porti la città a essere sempre più una meta turistica e culturale».
Qual è il suo sogno?
«Sicuramente ora sono molto concentrato in quest’iniziativa. Mi piacerebbe possa diventare un appuntamento fisso per Varese e che questa sia solo la prima edizione, il primo passo di un grande percorso. Dal punto di vista professionale, dopo vent’anni di carriera, mi piacerebbe poter realizzare un lungometraggio d’animazione, ma bisogna trovare le condizioni per portare a termine quest’idea, anche a livello europeo. Un sogno come A-tube, che coltiverò con il tempo».
«Sicuramente ora sono molto concentrato in quest’iniziativa. Mi piacerebbe possa diventare un appuntamento fisso per Varese e che questa sia solo la prima edizione, il primo passo di un grande percorso. Dal punto di vista professionale, dopo vent’anni di carriera, mi piacerebbe poter realizzare un lungometraggio d’animazione, ma bisogna trovare le condizioni per portare a termine quest’idea, anche a livello europeo. Un sogno come A-tube, che coltiverò con il tempo».
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