Di ritorno dal Messico: “Mi metto in quarantena”
Un giovane varesino si è recato per lavoro in America Centrale. Leggendo della notizia della malattia ha deciso di ritornare a casa, ma non ha mai avuto comunicazioni ufficiali su come comportarsi o visite di controllo particolari
In quarantena, ma spontaneamente, perchè nessuno gli ha detto cosa deve fare. Ha dell’incredibile la storia capitata a un giovane Albizzatese di ritorno dal Messico. «La storia dell”influenza suina” l’ho saputa in aereo da due persone di Francoforte, non ho mai avuto una comunicazione ufficiale», racconta, di ritorno dal Messico, dove era stato la scorsa settimana. «Quando ho raggiunto la sede dell’azienda dove dovevo recarmi – dice Lorenzo – ho trovato ad accogliermi il dirigente con una mascherina sul volto, e ho subito collegato che si trattava del rischio della malattia di cui avevo sentito parlare in aereo».
«Una volta presa coscienza del pericolo – prosegue nel racconto – ho subito cercato di mettermi in contatto con il consolato italiano e di reperire informazioni attraverso i canali del sito della Farnesina, senza riuscire a ricevere risposte. Quando poi ho visto che la stampa scriveva di centinaia di morti ho deciso spontaneamente di ritornare a casa».
Anche nel passaggio di ritorno il giovane albizzatese dice di non aver mai ottenuto una risposta ufficiale su come comportarsi, tantomeno dove potersi recare per fare i controlli: «in aeroporto non siamo stati controllati, ne a Francoforte ne in Italia – racconta – così ho chiamato la guardia medica che mi ha fatto una visita normale, dopo la quale mi ha consigliato di recarmi in ospedale qual’ora avessi riscontrato dei sintomi particolari».
Poi giovedì esce il comunicato del ministero che consiglia a chi è tornato dal Messico di rimanere a casa per almeno 7 giorni. «A quel punto – dice Lorenzo – ho deciso di rimanere a casa per non creare ulteriori rischi al lavoro, dato che la mia famiglia, se avessi veramente la malattia, sarebbe ormai sicuramente contaminata. Quindi ora come ora mi trovo di fatto a casa in “quarantena”, sintomi particolari non ne ho avuti, e speriamo vada tutto bene».
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