Grandi eventi, oltre ai soldi anche la cultura
Gli eventi sono solo una moda o possono essere uno strumento utile per il territorio e i cittadini? Era questa la domanda di fondo a cui hanno cercato di rispondere gli ospiti della tavola rotonda “Eventi & Territorio” tenutasi al teatro Santuccio
I grandi eventi sono solo una moda o possono essere uno strumento utile per il territorio e i cittadini? Era questa la domanda di fondo a cui hanno cercato di rispondere gli ospiti della tavola rotonda “Eventi & Territorio” tenutasi al teatro Santuccio nell’ambito della rassegna Amor di libro. Tra gli ospiti: Maurizio Monoli, dirigente dell’assessorato alla Cultura della Regione Lombardia (intervenuto al posto dell’assessore Zanello che ha mandato i suoi saluti e un intervento scritto), il sindaco di Varese Attilio Fontana, l’assessore alla Promozione territoriale del comune di Varese Enrico Angelini, Claudio Bonvecchio, preside del corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi dell’Insubria e Stefano Baia Curioni dell’Università Bocconi. Moderatore dell’incontro Marcello Vitella, consulente per la comunicazione di Upel.«Dobbiamo chiederci – ha esordito Marcello Vitella – quali sono i grandi eventi utili per il territorio. Tutti o solo quelli che hanno certe caratteristiche?».
Gli esempi, oltre alla notte bianca, sono molti, anche se la case history più citata, quando si affronta questo argomento, è il Festival della letteratura di Mantova. Citazione a cui non si è sottratto nemmeno il sindaco Attilio Fontana «Bisogna creare i motivi per attrarre l’attenzione della gente sul nostro territorio. Ci sono due modalità : eventi generici ed eventi specifici, come quello che abbiamo fatto domenica scorsa nel parco di Villa Mylius, dove abbiamo fatto una rievocazione storica della battaglia di Legnano. La cosa interessante è il commento della gente: "Che bel posto, non lo conoscevo”. Invece, gli eventi generici, come ad esempio gli spettacoli del teatro Apollonio che portano molta gente sul territorio, finiscono lì, ma sono importanti. Credo che i grandi eventi siano necessari ed è meglio che siano caratterizzanti, come avviene a Mantova con il Festival della letteratura».
«I grandi eventi devono avere un senso per il territorio che li ospita – ha aggiunto Vitella – . Al pari del festival di Mantova citerei la grande fiera del cioccolato di Perugia».
«Eventi sì, ma non solo budget. Ci vuole anche cultura». Così Maurizio Monoli, dirigente dell’assessorato regionale alla Cultura, ha sintetizzato il suo intervento. «La notte bianca e tutti gli eventi devono incidere, devono fare cultura sul territorio e lasciare qualcosa alla gente. Non bisogna solo pensare al ritorno immediato, che è importante, ma anche a quello futuro». Da buon Varesotto (è di Busto Arsizio), Monoli ha fatto un excursus sui siti appetibili del territorio. «La Lombardia ha sei siti Unesco al pari della Toscana e il primo istituito in assoluto in Italia è in provincia di Brescia (le iscrizione rupestri in Valcamonica ndr). In provincia di Varese abbiamo degli esempi dil Liberty magnifici, pensiamo alla Birreria Poretti di Induco Olona. E che dire dei Sacri Monti, anch’essi patrimonio dell’Unesco. E come dimenticare Golasecca. Bisogna farli conoscere perché danno un senso di appartenenza alla gente».
Agli eventi è legato un discorso identitario, che un tempo era religioso e strettamente legato alle comunità di appartenenza. «Oggi la cultura non è solo il libro o il museo, ma anche l’immagine territorio – ha detto Claudio Bonvecchio –. Gli eventi sono uno strumento per organizzare la vita culturale e identitaria di un teritorio e come tali vanno usati. Ma lo scopo, soprattutto se l’organizzatore è un ente pubblico, non puo’ essere solo economico». Dopo la seconda guerra mondiale, con la globalizzazione, è cambiata però l’organizzazione e la filosofia degli eventi. «Nicolini quando era assessore a Roma – continua il docente dell’Insubria – è stato tra i primi a pensare a eventi legati a zone specifiche della città, dislocandoli per un verso ma accentrandoli per le modalità di realizzazione. Ecco che l’evento diventa unno strumento per ridare un senso di identità per la costruzione di una cittadinanza nuova».
E a margine della tavola rotonda sono state premiate anche le dieci migliori foto arrivate a varesenews aventi come oggetto proprio gli scatti che ritraggono le iniziative in provincia. Eventi mondani, sportivi, musicali, ma anche semplici fiori o inaspettate pose di turisti al bar che apprezzano la città giardino: i lettori di varesenews anche questa volta si sono rivelati degli ottimi fotografi. In allegato al pezzo la galleria fotografica coi vincitori.
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