
Lega uguale Varese.
Nel carroccio c’è l’ambizione di una identificazione totale di un territorio con un partito di riferimento. Una sorta di partito stato, nella provincia di Bossi e Maroni, che ai capi storici ha dato i natali, e che difenderà il suo popolo da immigrazione clandestina e disordine. Sono tanti i motivi epici e politici che agitano le bandiere padane in questi giorni. Il ritorno alle urne tra i paesi, è particolarmente congeniale al movimento.
Umberto Bossi, certo, ma tutti gli altri militanti, comune per comune, promettono battaglia: “
La Lega è ovunque – spiega il segretario provinciale Stefano Candiani – e sono gli altri che si sono aggregati a noi”. Potrebbero essere le elezioni della competizione finale, tra
Lega e Pdl, su chi ha i maggiori numeri in provincia, ma il carroccio ha un’altra ambizione, più politica e meno matematica. “Vogliamo dimostrare che, a Varese, come a Roma, senza la Lega non si governa”. I messaggi che i padani lanciano sono due. Agli elettori dicono: il territorio siamo noi, solo noi lo conosciamo così bene, solo noi lo difendiamo. Agli alleati mandano un segnale chiaro: senza di noi, non andate da nessuna parte. In casa Lega si comincia a pensare in termini geopolitica.
Con la fusione tra An e Forza Italia il baricentro del Pdl si è spostato al centro, inteso come centro Italia “Per noi, parlare di Milano, è parlare dello stato federale. Per gli altri, invece, è solo una regione” argomenta Candiani (foto sotto). Il partito ha innanzitutto messo le sue pedine sul territorio, poi ha iniziato trattative con il Pdl. “
Ogni scelta è stata
fatta a partire dalla persone – dice Candiani – mentre altri scelgono solo nelle segreterie provinciali, noi siamo partiti dal territorio, scegliendo sempre uomini e donne, e aggregandoci con gli alleati se i nostri candidati sentivano valori in comune con gli altri. In alcuni casi – continua il segretario – abbiamo ripetuto la formula dell’alleanza di governo, con la volontà di relegare la sinistra in un angolo; questa sinistra che non è portatrice di valori di cambiamento e innovazione dato che, nelle amministrazioni, contraddicono quanto hanno fatto con il voto al parlamento sul federalismo fiscale”.
In alcuni casi, il partito ha schierato anche dirigenti provinciali importanti, come a Carnago, Donato Castiglioni, il responsabile provinciale degli enti locali, e a Vengono Superiore, Francesca Brianza, assessore alla cultura in Provincia. Poi, c’è stata la scelta a sorpresa di una candidata mulatta a Viggiù, Sandy Cane, e alcuni casi di orgogliosa lista civica in solitario. Nelle valli del nord, o in paesi dove la Lega è in aperta contestazione con il Pdl per fatti politici, ma non solo: Lonate Pozzolo e Besnate.
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.