Gallina: “Una stagione da incorniciare, Via Paal la perla finale”
Il direttore artistico della Fondazione Culturale "1860 Gallarate città onlus" parla a tutto tondo della stagione appena conclusa. E per il prossimo anno sono già pronte alcune chicche da non perdere
Una stagione da incorniciare, una chiusura degna di un percorso ben avviato e un programma per l’anno prossimo che regala emozione e promette faville. È il bilancio della stagione della Fondazione Culturale “1860 Gallarate città onlus”, tratteggiato con giustificato orgoglio dal direttore artistico Adriano Gallina. Cominciamo da fondo, con i risultati della quarta edizione di
“Via Paal”, il festival di teatro ragazzi che per tre giorni ha colorato e occupato (fisicamente e non) la città dei due galli con spettacoli a profusione, sfilate bloccate solo dal maltempo e un’attenzione degli addetti ai lavori sempre crecente: «È andata benissimo, come ci aspettavamo – commenta Gallina -. La risposta del pubblico e quella degli operatori, ben 130/150 nei tre giorni di rassegna, è stata ottima. Anche l’ultimo spettacolo, quello messo in scena dai ragazzi a palazzo Broletto a causa della pioggia, è stato splendido: in cinque giorni sono riusciti a trasformarsi in trampolieri, equilibristi, giocolieri, dei veri e propri artisti di strada. L’obiettivo della qualità è stato mantenuto, il festival è diventato un punto di riferimento del settore. Per chiudere in bellezza, lo spettacolo prodotto dalla Fondazione, “Montedidio”, con la Compagnia Stabile del teatro del Popolo dall’omonimo romanzo di Erri De Luca, è stato un successo: lo porteremo a Napoli, Milano e in tanti altri teatri, siamo soddisfattissimi».
“Via Paal”, il festival di teatro ragazzi che per tre giorni ha colorato e occupato (fisicamente e non) la città dei due galli con spettacoli a profusione, sfilate bloccate solo dal maltempo e un’attenzione degli addetti ai lavori sempre crecente: «È andata benissimo, come ci aspettavamo – commenta Gallina -. La risposta del pubblico e quella degli operatori, ben 130/150 nei tre giorni di rassegna, è stata ottima. Anche l’ultimo spettacolo, quello messo in scena dai ragazzi a palazzo Broletto a causa della pioggia, è stato splendido: in cinque giorni sono riusciti a trasformarsi in trampolieri, equilibristi, giocolieri, dei veri e propri artisti di strada. L’obiettivo della qualità è stato mantenuto, il festival è diventato un punto di riferimento del settore. Per chiudere in bellezza, lo spettacolo prodotto dalla Fondazione, “Montedidio”, con la Compagnia Stabile del teatro del Popolo dall’omonimo romanzo di Erri De Luca, è stato un successo: lo porteremo a Napoli, Milano e in tanti altri teatri, siamo soddisfattissimi».La stagione passata è un susseguirsi di numeri che fanno gonfiare il petto: 17 mila spettatori al teatro Condominio, che sommati a quelli del Popolo fanno raggiungere la somma di 20/21 mila. 33 repliche, tutte o quasi col tutto esaurito, una qualità alta degli spettacoli e la volontà di proseguire su questa squadra: «La partecipazione è stata altissima al Condominio, mentre il Popolo è ormai diventato il punto di riferimento della
provincia per quanto riguarda il teatro di innovazione e sperimentazione – prosegue Gallina -. La logica che ci guida è quella della ricerca della qualità, della continuità con una strada che abbiamo intrapreso e che sta dando ottimi frutti, senza venir meno alla volontà di ricercare spettacoli che sprovincializzino la proposta del nostro territorio. L’offerta piace al pubblico, vengono sempre più spettatori da fuori Gallarate, da Milano, da fuori Regione e anche dal Canton Ticino. Le prenotazioni on line sono in crescita costante, dimostrazione che è il pubblico da fuori ad essere interessato al nostro cartellone».
provincia per quanto riguarda il teatro di innovazione e sperimentazione – prosegue Gallina -. La logica che ci guida è quella della ricerca della qualità, della continuità con una strada che abbiamo intrapreso e che sta dando ottimi frutti, senza venir meno alla volontà di ricercare spettacoli che sprovincializzino la proposta del nostro territorio. L’offerta piace al pubblico, vengono sempre più spettatori da fuori Gallarate, da Milano, da fuori Regione e anche dal Canton Ticino. Le prenotazioni on line sono in crescita costante, dimostrazione che è il pubblico da fuori ad essere interessato al nostro cartellone».Parlando degli spettacoli che più hanno colpito Gallina nella stagione da poco terminata, il direttore della Fondazione fa una scelta “diversa”: «A me ha colpito, tanto da dire di essere stato onorato di averlo qui a Gallarate, la performance di Giovanni Sollima, un’esperienza artistica meravigliosa. Ne dovessi citare un altro non potrei fare a meno di ricordare il concerto di Battiato – spiega -. Per la prossima stagione? Faccio scelte fuori dagli schemi del grande pubblico: dico “La macchina del capo” di Marco Paolini, Shlomo Mintz in concerto, Uri Caine in “Solitaire”. E poi il concerto d’apertura della stagione di Gino Paoli, una vera e propria chicca da mettere in bacheca».
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