Il Tar respinge il ricorso dell’opposizione

I consiglieri di minoranza non avevano facoltà di presentare ricorso per il Piano Integrato d’Intervento di via Monte Nero. "Il Tar non si è espresso nel merito" dicono i proponenti. Che fanno intravedere l'ipotesi di un esposto in procura




I consiglieri di minoranza non hanno titolo per presentare ricorso al Tar: la strada della giustizia amministrativa si rivela un vicolo cieco per l’opposizione samaratese, decisa a fare chiarezza sul Piano Integrato d’Intervento di via Monte Nero. Il Tar della Lombardia  ha infatti stabilito che i consiglieri di minoranza non hanno facoltà di presentare ricorso e ha anche condannato  i proponenti al pagamento delle spese processuali. «Il Tar  – commentano i promotori del ricorso – ci ha sostanzialmente invitato a ricorrere alla strada dell’esposto penale. Siamo stupiti di questa decisione, ne prendiamo atto con rammarico.
Questo significa che in questo Paese la violazione della legge (così noi ipotizziamo) non può essere discussa in sede amministrativa ma solo in sede penale» commentano i consiglieri del centrodestra e della lista civica promotori del ricorso, Luciano Pozzi, Francesco Caraglino, Giorgio Borghi e Carlo Aspesi.

L’intervento urbanistico di via Monte Nero fu approvato dal consiglio comunale lo scorso 14 aprile, nella notte in cui entrava in vigore la nuova normativa della Regione che prevede il congelamento dei Piani integrati fino all’approvazione del Piano di Governo del Territorio, strumento urbanistico globale del Comune. «Per riaffermare la legalità a nostro avviso violata – spiegano i consiglieri comunali – e per bloccare una vergognosa speculazione edilizia costruita senza nessuna vera istruttoria degli uffici e con una sospetta accelerazione dell’iter avevamo due strade. Una gratuita: il deposito di un esposto alla procura della Repubblica, strada che potrebbe portare ad una indagine penale ma non ad annullare l’atto amministrativo. E una onerosa: un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale che tendesse ad annullare la procedura e ad affermare dei principi amministrativi». Sentiti vari legali i consiglieri del centrodestra e della lista civica hanno deciso di percorrere la strada amministrativa, «con un onere a nostro carico».

All’indomani della sentenza che ha condannato i promotori a pagare le spese processuali, i consiglieri prendono atto «con stupore e rammarico, che il TAR Lombardia con una sentenza – che non entra nel merito dei problemi posti – ha deciso  che i Consiglieri Comunali che hanno presentato l’esposto non hanno titolo per ricorrere a fronte di una grave , a nostro avviso, violazione della legge». Secondo l’opposizione, però, il tribunale amministrativo non si è comunque pronunciato sulla legittimità del Piano integrato approvato nell’aprile scorso, lasciando aperta la questione. A questo punto, l’opposizione sceglierà la via dell’esposto alla procura?

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 18 Giugno 2009
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