In centinaia salutano Alessandro Garbin
Chiesa stracolma per il commiato al giovane, tragicamente scomparso lo scorso 13 giugno
Davide contro Golia; il significato del suo nome, Alessandro, di cui ha parlato il parroco nell’omelia. Poi un applauso, breve ma forte, liberatorio, sotto il sole, in un sagrato stracolmo. Così è stato dato l’ultimo saluto ad Alessandro Garbin. Il giovane, di Cittiglio, era amato dal paese. La dimostrazione non è stata data solo dal numero impressionante di persone – in pratica tutta la comunità, con sindaco, amministratori e moltissima gente – ma anche dal sentimento che le ha tenute unite, sotto il sole che ha fatto scappare dalla chiesa più di un anziano, colpito dall’afa. Alessandro è morto sabato scorso, il 13 giugno. Una morte tragica, che ha mandato in tilt la famiglia, gli amici, l’intero paese che lo conosceva. Un volto simpatico, una morte prematura: trentadue anni. La cerimonia si è aperta con la lettura della parabola di Davide, che con la sua fionda sconfigge il filisteo, un militare armato di tutto punto e che lo prende in giro. Una lettura sentita dal silenzio della chiesa e dalle centinaia di giovani che hanno accompagnato Alessandro nel suo ultimo viaggio. Alessandro, nome greco che deriva dalla fusione di due parole che indicano libertà, protezione e forza: "protettore degli uomini", è stato ricordato in chiesa; e forza interiore e libertà, sono state le fondamenta del ricordo del parroco, che ha stretto con affetto la famiglia di Alessandro. All’uscita del feretro, tanti applausi. Volti di Cittiglio, ma anche sconosciuti in paese, spinti ad arrivare fin qui perché portati dall’amicizia di Alessandro, dal suo lavoro di attore, dal suo impegno nel sociale. Fra le tante persone rimaste a parlare fuori dalla chiesa dopo la cerimonia restano le poche parole amare per una fine triste, rivolte a un uomo così giovane, e così amato.
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