
“
Per sapere della Costituzione, andate sulle montagne dove i partigiani hanno combattuto”. E’ citando
Piero Calamandrei che si potrebbe riassumere la giornata che ha regalato a
Cassano Valcuvia e all’intera provincia di Varese un centro di documentazione sulla Resistenza che proprio qui, nel Varesotto, ebbe una delle sue prima pagine di gloria e dolore. Politici, sindaci, e tanti cittadini hanno salutato la bandiera e la festa della Repubblica sfidando il caldo per inaugurare un luogo di memoria e ricordo destinato soprattutto, come ha ricordato il sindaco
Marco Magrini, “alle nuove generazioni”. Il parterre di autorità era di tutto rispetto: dal vice presidente del Parlamento Europeo
Mario Mauro, che ha parlato della coesione dell’Europa come garanzia per la libertà, all’assessore regionale
Raffaele Cattaneo (“qui ricordiamo la memoria del sacrificio”), al presidente della Provincia
Dario Galli a
Daniele Marantelli, parlamentare del Pd cui va la paternità della citazione del grande giurista. Lo stesso presidente della provincia Dario Galli nel suo discorso ha ricordato il valore e l’importanza della
battaglia del San Martino, “
dove 170 partigiani comandati dal Tenente Colonnello Carlo Croce si batterono contro 2.000 tedeschi ben equipaggiati”. La giornata si è aperta con l’alzabandiera al monumento ai caduti del San Martino, dove nell’autunno del 1943 in molti, tra i soldati italiani che non vollero arrendersi agli invasori nazisti, vennero
fucilati e torturati nel comando tedesco di Rancio Valcuvia e sulle montagne fra Cassano Valcuvia e Portovaltravaglia. Addirittura per fiaccare la resistenza partigiana venne impiegata l’aviazione. In vetta alla montagna, per ricordare a decenni di distanza quei sanguinosi avvenimenti che ancora in molti, fra gli anziani del posto vengono ricordati (“
ero in piazza ad Orino, quel mattino, e vidi gli aerei tedeschi sganciare le bombe sulla montagna del San Martino”) è stata posta una corona al sacrario dei Caduti.
Un sacrificio ricordato anche da
Antonio Pizzinato,
presidente dell’ANPI della Lombardia che ha

parlato dal palco delle autorità. “E’ necessario far vivere la Resistenza nei suoi valori, che sono il pluralismo e l’unità – ha ricordato Pizzinato, ma anche il rispetto della Costituzione. Una carta nata in maniera democratica, con libere elezioni volute e che dallo stesso Cnl, come si legge nel proclama diramato nel giugno del ‘44”. Pizzinato ha pure ricordato come in un periodo come il nostro, di incertezza, di crisi,
non si debba mai dimenticare il secondo comma dell’articolo 3 della Carta: “
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”: “Loro ci hanno insegnato questo”, ha chiuso Pizzinato riferendosi ai caduti. Alla cerimonia era presente anche il figlio del tenente colonnello Carlo Croce, grazia al quale è stato possibile raccogliere il materiale per realizzare il centro documentale sulla Linea Cadorna e la Battaglia del San Martino.
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