Accordo Husqvarna, parla l’azienda
Nessun commento ufficale alle reazioni dei sindacati "esclusi". Ma precisazioni sulle finalità della mobilità, e una rassicurazione sul futuro dell'azienda. «La cui sede è sempre più a Cassinetta»
Sulle reazioni di Fiom e Failms al referendum aziendale che ha ratificato l’accordo siglato dalla RSU e dalla Fim, nessun commento ufficiale dalla presidenza della società, «Almeno finchè non ci saranno posizioni chiare». Ma sulla questione e sulle finalità dell’accordo, e innanzitutto della richiesta di mobilità da parte dell’azienda, che occupa a Cassinetta di Biandronno circa 250 dipendenti, da Husqvarna arrivano i primi commenti.
«Di quell’accordo il punto finale, dopo la cassa integrazione straordinaria che sta per iniziare, è la mobilità volontaria – spiegano dall’azienda – Che, proprio perché è volontaria, non significa caccia alle streghe, né chiusure programmate di interi settori. Comprende tutti i dipendenti, ed è causata dalla ben nota situazione condizione globale: in questo, ci riconosciamo con le altre aziende che purtroppo hanno dovuto fare i conti con questa situazione».
Questa è la posizione di Husqvarna, che dopo gli anni nella “galassia”di Castiglioni è da due anni di proprietà di BMW. L’azienda poi, a sostegno del fatto che le loro non sono solo parole, ricorda invece il suo percorso inverso rispetto al temuto “smantellamento”di alcuni pezzi di produzione: «Verrà inaugurato a settembre lo stabilimento la cui prima pietra è stata posata il 2 luglio di due anni fa. Uno stabilimento nato proprio per unire tutti i reparti Husqvarna che prima erano divise nelle diversi sedi del gruppo MV Agusta. Lo stabilimento di Cassinetta, invece, da settembre riunirà tutti i reparti: un investimento per unire sotto lo stesso tetto tutto il processo produttivo, dalla progettazione fino alla commercializzazione».
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