“Un PGT nel segno della qualità urbana”
Uno strumento integrato per gestire in modo nuovo il tessuto urbanistico quello vagheggiato da Palazzo Gilardoni. Si cerca di superare la "logica vincolistica" dei vecchi PRG: l'amministrazione farà da "cabina di regia". L'enfasi è sugli interventi nei centri storici e nelle aree delle stazioni
“Qualità urbana e urbanistica, salvaguardia delle aree verdi, riuso delle aree dismesse”: questi i fondamenti del Piano di Governo del Territorio come desiderato da Palazzo Gilardoni, insieme al ripudio delle politiche vincolistiche dei vecchi PRG. Così il sindaco Farioli incontrando la stampa locale per dare notizia della pubblicazione del bando, insostituzione del suo vice Giampiero Reguzzoni, assessore all’urbanistica, attualmente in ferie. Farioli ha ricordato il ruolo di supporto dei documenti di inquadramento urbanistico dei PII (piani integrati di intervento), strumenti transitori, per le grandi varianti su centri storici e aree delle stazioni. “Per il piano delle Nord oggi stesso in giunta daremo indirizzi perchè si superi la frattura fra Sant’Edoardo e il centro e si crei un’ampia area urbana centrale con attività di qualità. Busto sarà collegamento imprescindibile per l’Expo 2015, è ufficiale: quindi l’area diventa davvero appetibile”. Fra le altre novità, con l’autunno partirà anche la navetta ferroviaria tra Busto FS e la stazione di Ferno/Lonate.
“La programmazione a Busto era ferma, diciamocelo, da decenni” commenta il sindaco. Ora si torna a muoversi, anche con il discusso "piano case" del governo. “Abbiamo resistito alla tentazione di supportare le casse comunali attraverso concessioni volumetriche, come fanno altri. Raramente o quasi mai abbiamo concesso aumenti di sorta in questo campo nei nostri documenti di inquadramento urbanistico” aggiunge Farioli. In nome della qualità di vita si cercherà anche di aumentare gli standard richiesti dai 18 mq/abitante attuali: quindi più servizi e più posti auto per i residenti.
L’arch. Brugnone, dirigente del settore urbanistica, e l’ing. Moriggi hanno descritto altri aspetti tecnici del PGT in via di realizzazione. “Sarà uno strumento innovativo, complesso, gestionale prima che pianificatorio, che va a ricucire e ricomprendere vari studi settoriali che un tempo non entravano nei PRG. Quest’ultimo fissava solo delle dimensioni, ma aveva molteplici limiti, tra cui una visione vincolistica del territorio. Una maggiore libertà, obiettivi più moderni, ad esempio nel campo del commercio e dei servizi, fin qui rimasti statici: uno strumento di qualità e valorizzazione, insomma”. Queste le intenzioni. “Importante” conclude il sindaco “anche inquadrare il PGT nei contesti comunali circostanti, la programmazione delle aree di confine deve essere concertata”. Non sarebbe infatti simpatico trovarsi un’area industriale a rischio accanto a una residenziale, una clinica accanto a una discoteca. O un centro commerciale che ti intasa le vie di grande comunicazione (già visto). “Bisogna uscire dalla cappa che per anni ha bloccato lo sviluppo urbanistico della città. Il PGT deve essere partecipato e discusso. Sarà un salto di qualità, una rivoluzione copernicana: in passato le vecchie pianificazioni dall’alto sono spesso rimaste nel cassetto, ora il ruolo dell’amministrazione passerà a quello di cabina di regia”.
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