All’artistico il mediatore che fa “digerire” la bocciatura
Grazie alla collaborazione della dottoressa Patrizia Corbo del Piccolo Principe nasce la figura del mediatore tra studenti bocciati, genitori e insegnanti. Così si ricrea il patto di fiducia tra le varie componenti
Essere bocciati e non farne una tragedia ma ricominciare dalle cause di una mancata promozione per ripartire con più slancio. Il liceo Artistico di Busto Arsizio sta sperimentando una serie di incontri ai quali hanno partecipato studenti bocciati, professori e genitori coordinati da Patrizia Corbo, responsabile del Piccolo Principe, struttura che aiuta i ragazzi in difficoltà. Il progetto, già al secondo anno e in procinto di allargarsi anche ad altre tematiche, è stato presentato dal dirigente scolastico Andrea Monteduro, alla presenza della dottoressa Corbo, della coordinatrice e professoressa Franca Sesto e dell’assessore ai servizi sociali Mario Crespi.
«Abbiamo analizzato insieme ai genitori e agli studenti perchè si arriva ad una bocciatura – ha detto Patrizia Corbo – senza puntare il dito contro nessuno abbiamo individuato le responsabilità personali e quelle collettive che investono tutte e tre le figure coinvolte: figlio, genitore e insegnante». Il metodo è stato apprezzato sia dai genitori che dagli studenti: «Mi sono posta come una mediatrice scolastica – ha detto la Corbo sottolineando la nascita di questa figura che si interpone tra chi insegna, chi recepisce e chi deve vigilare – la scuola non può giudicare e basta, senza chiedersi chi c’è al di là del banco. Ci si è resi conto che la mediazione scolastica è fondamentale per riattivare la comunicazione e ristabilire la fiducia nella scuola pacificando i conflitti».
Gli studenti hanno apprezzato questo approccio al supermaneto della sconfitta della bocciatura trovando di fronte una finestra di dialogo che ha messo insieme i pezzi che formano la scuola, riacquistando fiducia nei propri mezzi e negli insegnanti: «Ho capito dove ho sbagliato e quale parte del tutto è causa della mia bocciatura – ha detto uno studente mentre un genitore definisce la sua esperienza così – ci siamo confrontati, sfogati e abbiamo capito che nessuna delle tre parti in causa può scaricare le responsabilità sull’altra». complimenti all’iniziativa e pieno appoggio ad una continuazione dell’esperienza anche su larga scala è stata espressa dall’assessore Mario Crespi.
A tal proposito le iniziative di mediazione scolastica continueranno su due piani. L’amministrazione ha aperto a Patrizia Corbo annunciando che da marzo il tema sarà occasione di dibattito in un convegno dedicato a questo tema mentre il presiden del liceo Monteduro ha annunciato che gli incontri si allargheranno ad altre tematiche del disagio e della fragilità giovanile come l’abuso di sostanze e altre tematiche vicine al mondo dell’adolescenza e della scuola.
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