Aspesi: «Questo è un comune produttivo»
Il sindaco non è sorpreso dell'inchiesta, ultimamente qualcuno gliene aveva parlato, ma difende i dipendenti del comune e attende gli esiti dell'inchiesta
Il sindaco di Cardano al Campo Mario Aspesi ci tiene a precisare alcune cose in merito alla chiusura dell’indagine a carico di 12 tra agenti di Polizia Locale e dipendenti del comune, accusati di truffa, peculato e mobbing. La storia legata alla tibratura dei cartellini dei dipendenti era giunta al suo orecchio qualche giorno prima di uscire sui giornali: «Ero stato informato da tre dipendenti che avevano chiesto di poter interloquire con me – spiega il primo cittadino – e mi hanno detto di essere stati destinatari di un avviso di chiusura delle indagini a loro carico. Mi hanno detto che, nel loro caso, avevano timbrato il cartellino per qualche collega solo due o tre volte. Ora sono convinto che timbrare per gli altri è sicuramente qualcosa che non va fatto, in alcun caso ma se si è trattato di un numero di volte esiguo e se le persone coinvolte sapranno dimostrare di aver lavorato quel giorno non lo riterrei gravissimo. Certo se l’inchiesta della magistratura dimostrerà che vi era in atto un sistema e che qualcuno ha fatto il furbo allora il discorso è diverso».
Il sindaco ci tiene a difendere il buon nome dell’istituzione: «Credo di poter essere testimone del fatto che in questo comune si lavori e anche sodo – ha detto ancora il sindaco – vorrei anche che la questione si chiarisse anche perchè non è ancora chiaro chi e quante volte ha timbrato, per quante persone lo ha fatto. Insomma sarebbe il caso di poter accedere agli atti». Dell’inchiesta il primo cittadino non era stato avvisato ma non nasconde che 4 anni fa in comune c’era tensione: «Non posso nascondere che nel 2005 non ci fosse un po’ di nervosismo – ha detto il sindaco – ma da allora non ho sentito più nulla. Come mai solo adesso si giunge alla chiusra delle indagini?».
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