Da ventisette anni il jazz fa Splasc(H)

La storica casa discografica varesina presenta due nuovi progetti discografici, dopo anni nel mondo della musica. Talent scout di Fresu, Basso, Dalla Porta e tanti altri oggi è ancora punto di riferimento per i jazzisti italiani e no

paolo fresu splasc(H) recordsLa sua storia è iniziata nel 1982 ed è legata ai grandi nomi del jazz. La Splas(H) records, casa discografica varesina, ha ventisette anni di musica sulle spalle e nessuna intenzione di chiudere bottega. Proprio in questi giorni presenta, infatti, due nuovi lavori discografici: il primo è “Svartisen” di Maurizio Brunod con Bjorn Alterhaug, Ivar Antonsen, Paolo Vinaccia e il sassofono di John Surman. Il secondo è “Scenes in The Night” del Claudio Giglio Quartet, con Claudio Giglio, Marco Genovese, Alex Vicari e Francesco Branciamore.
Nata come associazione culturale, Splasc(H) voleva essere una “Società di promozione locale arte spettacolo e cultura”, così com’è indica l’acronimo del suo nome. La «H» tra parentesi è invece una piccolo vezzo di stampo anglosassone che ha reso il marchio unico e riconoscibile nel tempo.
«Splasc(H) è nata per caso – spiega Renato Bertossi, fondatore dell’etichetta musicale con Peppo Spagnoli, presidente della cooperativa – eppure in ventisette anni, abbiamo prodotto oltre settecento Cd e un centinaio di Lp (dischi in vinile) e continuiamo a farlo».
La storia di Splas(H) si sviluppa tra le mura dell’omonimo locale aperto a Induno Olona e che negli anni Ottanta fu un punto di ritrovo per tutto l’ambiente varesino, non solo jazzistico. La qualità degli eventi musicali era comunque il vero elemento di attrazione del club che ospitava, nell’ambito del jazz, artisti nostrani e internazionali , tra cui alcuni miti come Chet Baker, Lee Konitz, Slide Hampton, Gianni Basso, Claudio Fasoli, Guido Manusardi, Carlo Actis Dato mentre sui dischi comparivano David Liebman, Butch Morris, Klaus Lessmann, Eddie Gomez, Tony Oxley, Steve Lacy, Rachel Gould, Evan Parker, Paul Bley, David S. Ware in collaborazione con musicisti italiani.
Inoltre, fu una sorta di «incubatrice» per giovani musicisti, diventati in seguito big del jazz, come Paolo Fresu (foto sopra), Tiziana Ghiglioni, Attilio Zanchi, Luca Flores, Riccardo Fassi, Pietro Tonolo, Tiziano Tononi, Enten Eller, Odwalla, Stefano Battaglia, Lanfranco Malaguti, Giuseppe Emmanuele che hanno inciso con l’etichetta varesina il loro primo disco da leader.
Opera meritoria fu, inoltre, la riedizione su Cd di storiche registrazioni ad opera di Mario Schiano, Kirk jazz Splas(H) recordsGiorgio Gaslini, Massimo Urbani.
Gli ultimi anni di produzione della Splasc(H) si sono aperti agli artisti stranieri con maggiore frequenza: fra i nomi entrati in catalogo si fanno notare quelli di Anthony Braxton, Matthew Shipp, Sheila Jordan, Dave Burrell, William Parker, Daniela Schachter, Ekkerard Wolk, Alexander Balanescu, John Surman, mentre in ambito nazionale emergono i lavori di Lara Iacovini, Pino Jodice, Stefano D’Anna, Francesco Suppa, Andrea Rossi Andrea, il gruppo dei Mahanada.
«Per anni – continua Bertossi – abbiamo registrato e diffuso la storia del jazz in Italia e possiamo dire che oggi, gli artisti italiani sono riusciti a distinguersi nel panorama mondiale con originalità. Negli ultimi dieci anni si sono aperte anche fattive collaborazioni con musicisti europei e d’oltreoceano, e ha preso piede una seria ricerca etno-musicale che fa ben sperare per il futuro, in termini qualitativi».
Una storia lunga un trentennio, dunque, che porta con sè esperienza, passione e tanto entusiasmo per la musica che oggi affronta anche la sfida delle nuove tecnologie. «Stiamo attivando diverse novità – conclude Bertossi – saremo presenti su tutte le piattaforme musicali download, apriremo un’etichetta rivolta a esordienti, artisti impegnati in musica “ai confini del jazz” e voci pop-jazz, puntiamo a riprendere quanto prima l’organizzazione di eventi musicali».
Racchiudere gli aneddoti di Splas(H) in poche righe è impossibile, «sono troppi e importanti» come dice Renato Bertossi, ma se volete avere notizie delle sue produzioni e sulla sua storia è possibile farlo inviando una mail a: info.splasch@alice.it.

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Pubblicato il 12 Ottobre 2009
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