Diritto allo studio, le precisazioni del sindaco
In merito alle affermazioni rese durante le dichiarazioni di voto sul Piano per il Diritto allo Studio dal consigliere Rita Gaviraghi, parole riprese da alcuni organi di stampa, il sindaco Giuseppina Quadrio precisa
In merito alle affermazioni rese durante le dichiarazioni di voto sul Piano per il Diritto allo Studio dal consigliere Rita Gaviraghi, parole riprese da alcuni organi di stampa, il sindaco Giuseppina Quadrio precisa quanto segue:
«Non siamo intervenuti durante il consiglio comunale per rispetto del regolamento: una volta iniziate le dichiarazioni di voto, la discussione generale dell’argomento all’ordine del giorno è conclusa. Nondimeno, non possiamo permettere che quelle del Consigliere Gaviraghi restino le ultime parole sul Piano per il Diritto allo Studio, documento frutto di una fattiva e positiva collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e l’Istituto Comprensivo ‘Arturo Toscanini’.
È inaccettabile che si accusino i dipendenti comunali, che hanno steso il Piano, di averlo fatto con superficialità. Non c’è certo bisogno delle mie parole per certificarne la professionalità, ma voglio ricordare al Consigliere Gaviraghi che queste stesse persone, da lei definite ‘superficiali’, lo scorso anno redassero il Piano per il Diritto allo Studio che ottenne il punteggio più alto tra quelli assegnati dalla Regione Lombardia.
Inoltre, non si capisce su quali basi il Consigliere Gaviraghi entri nel merito del Piano, visto che lei stessa ha ammesso di non averlo letto, accampando, come motivazione, l’impossibilità di presentarsi in Municipio durante gli orari di apertura per ritirare gli atti. Le ricordo che, non essendo più assessore, non può accedere liberamente alla Casa comunale, ma deve rispettarne gli orari di apertura. Essendo Consigliere comunale ha però diritto di partecipare alle Commissioni consiliari e, visto che fa parte della maggioranza, può prendere parte agli incontri politici della lista ‘Centrosinistra unito per Casorate’. La mancata partecipazione a queste riunioni non esclude, del resto, la possibilità di entrare in possesso dei documenti. Basta una semplice richiesta e il personale comunale le recapiterà, a domicilio, gli atti relativi agli argomenti iscritti all’ordine del giorno del Consiglio comunale.
Pur non avendo letto il Piano per il Diritto allo Studio, il Consigliere Gaviraghi è però entrata nel merito del documento, dimostrandone, peraltro, scarsa conoscenza. Sostenere, infatti, che il Piano per il Diritto allo Studio non comprende i fondi per i corsi organizzati in orario serale e rivolti anche agli adulti significa ribadire l’ovvio, visto che queste attività vengono finanziate con altri capitoli.
Circostanza che, evidentemente, il Consigliere Gaviraghi ignora, dimostrando scarsa conoscenza delle dinamiche amministrative. Lacune che, sommate al fatto che l’unico argomento dei suoi interventi in consiglio comunale riguarda l’impossibilità, o meglio l’incapacità, di ottenere copia degli atti amministrativi, non fanno che certificarne la pochezza politica».
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