John Wayne sembra nato a Bellinzona
La prima al cinema Vela del film “Se ta cati ta copi”, versione in dialetto ticinese di “Sentieri selvaggi” di John Ford, è stata seguita da molti spettatori e dalla trasmissione Caterpillar
«Sa vedum al prossim western» (Ci vediamo al prossimo western) . I titoli di coda scorrono sullo schermo del cinema Vela, mentre gli spettatori applaudono. La prima varesina del film “Se ta cati ta copi” ( se ti prendo ti uccido), versione in dialetto ticinese di “Sentieri selvaggi” , western culto del 1956 firmato da John Ford, è stata seguita da molte persone. C’era persino un inviato di Caterpillar, programma di Radio Due , e una troupe della Tv svizzera.
All’inizio fa un po’ strano sentir John Wayne , doppiato da Gianmario Arringa, che si rivolge a un indiano come farebbe un gendarme di Ligornetto con un contrabbandiere di Viggiù. Man mano però che il film prosegue l’orecchio si abitua al dialetto, fino al punto in cui non ci si fa più caso. (foto: spettatori alla cassa del cinema Vela)
Il lavoro di doppiaggio, a cui hanno partecipato 15 doppiatori, è durato quattro mesi: due per creare il copione sul labiale e altri due per realizzarlo. Tutto il sonoro è stato smontato e rimontato dal sonorizzatore Graziano Monzeglio che ha effettuato ben 1470 tagli per togliere i dialoghi in inglese. «Questa non è una parodia – dice Yor Milano capocomico della Tepsi, Teatro popolare della Svizzera italiana e direttore del doppiaggio -. Siamo così bravi che John Wayne sembra di Bellinzona».
Al cinema Vela sono state effettuate tre proiezioni. Molta gente è arrivata dal Canton Ticino e dal Piemonte. «Quando lo abbiamo portato per la prima volta al CineStar di Lugano – spiega l’attore tiicinese – il proprietario della sala continuava a ringraziarci perché avevamo fatto il pieno, come con Harry Potter, ma soprattutto perché molta gente aveva conosciuto la sala proprio in quella occasione».
La squadra di doppiatori è già al lavoro per il prossimo film che probabilmente non sarà un western. La scelta potrebbe cadere sulla commedia diretta da Billy Wilder “A qualcuno piace caldo”. Il titolo non è stato ancora tradotto. Si accettano suggerimenti anche dalla Famiglia bosina.
(foto: da sinistra Mauro Della Porta Raffo, organizzatore della giornata, e Yor Milano, coordinatore del progetto di doppiaggio)
(foto: da sinistra Mauro Della Porta Raffo, organizzatore della giornata, e Yor Milano, coordinatore del progetto di doppiaggio)
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