Caianiello: “Amsc ha pagato lo sviluppo della città”
Il presidente della ex municipalizzata risponde al Pd e mostra la crescita dell'azienda. "Il deficit? Per scelta del Comune la società si è accollata i costi. Ora occorre cambiare rotta". Rincari delle tariffe in vista
L’azienda gode di ottima salute ed è cresciuta in questi anni in servizi e competenze tecniche. Il deficit
c’è, ma è dato dalla scelta del Comune di “scaricare” su Amsc il costo sociale dei servizi, evitando il ritocco delle tariffe. È questa la sintesi dell’intervento di Nino Caianiello sullo stato di Amsc: il presidente delle principali aziende del gruppo respinge le accuse del Pd, presenta molte cifre per mostrare la crescita creata in otto anni di gestione, spiega la funzione sociale e annuncia anche un cambio di rotta: «Così non si può andare avanti, occorre cambiare strada: serve un ritocco delle tariffe».
Dopo un anno in cui l’ex municipalizzata è stata al centro di un dibattito serrato, la conferenza stampa di fine anno del presidente di Amsc era attesa come il momento in cui i nodi sarebbero stati sciolti. E così è stato: Caianiello si è presentato con un documento contenente una imponente mole di numeri, “doverose precisazioni su quanto apparso sul volantino a firma PD gallaratese”. «Nel corso dell’anno – ha esordito Caianiello – non ho replicato alle strumentalizzazioni politiche, che creano un danno d’immagine alla società che appartiene a tutti i gallaratesi». Per rispondere agli «strafalcioni di chi non sa leggere i bilanci», Caianiello elenca i numeri che dimostrano la crescita di fatturato del gruppo, parla dei 17 Comuni («con amministrazioni di ogni colore politico») che hanno affidato il servizio idrico ad Amsc, cita la gara vinta per la metanizzazione in Sardegna. «Le immobilizzazioni sono salite da 25 milioni 611mila euro del 2001 a 74 milioni del 2008.
Non smentisce il deficit accumulato negli ultimi anni, ma ne spiega le ragioni: «Le perdite del settore
acqua, che derivano dal blocco delle tariffe, assommano a 800mila euro. In otto anni non c’è stato alcun rincaro dell’acqua, nonostante i costi dell’energia». Per Caianiello Amsc si è sacrificata, per così dire, per il bene dei cittadini: «il Comune di Gallarate ha accollato all’azienda le perdite».
Stesso discorso anche per la raccolta rifiuti: «Il costo per il cittadino si è ridotto: il comune l’ha fatto pagare ad Amsc, con un indebitamento che la società è in grado di sostenere. In compenso abbiamo un servizio di differenziata d’eccellenza in provincia». Tutte scelte – precisa Caianiello – attuate su indicazione dei soci.
Se il deficit c’è, serve una ricapitalizzazione? «No, la ricapitalizzazione è un meccanismo tecnico che non serve: la società non va bene dal punto di vista finanziario, ma il valore regge. Serve invece rivedere le tariffe e i contratti». Per questo il presidente di Amsc preannuncia che il Comune dovrà cambiare strada. In primo luogo sulle tariffe dell’acqua, da adeguare dopo otto anni: «l’aumento del costo del servizio sarà di circa 10 euro a persona». Quanto ai rifiuti, invece, il presidente (che – non bisogna dimenticarlo – è anche uno dei massimi dirigenti del PdL in città) esclude l’aumento della tassa apposita da parte dell’amministrazione: «Faremo interventi di razionalizzazione del servizio e faremo entrare privati nella società che si occupa della raccolta, al 40%».
Altro capitolo su cui ridurre le perdite, il silos interrato di via Bonomi: «Serve da parte dell’amministrazione un intervento sulla viabilità, che oggi boicotta l’uso del parcheggio». Via poi la mezzora di sosta gratuita: si ridurrà a 10 minuti. E in prospettiva c’è anche la creazione di una tariffa unica per tutti i parcheggi cittadini, indipendentemente dalla collocazione più o meno centrale.
Ultimo intervento, quello sul trasporto pubblico: le linee urbane di autobus, nonostante un primo adeguamento delle tariffe, creano un deficit annuale di un milione di euro. «L’amministrazione ha deciso di andare a gara, sarà emessa a febbraio-marzo. Amsc valuterà se partecipare o meno». Se si liberasse di uno dei servizi che per definizione sono in perdita, Amsc risparmierebbe un milione di euro. Ma ci sarà un privato disposto a prendersi in carico il servizio e a renderlo produttivo? Più probabile che l’azienda ex municipalizzata si orienti ad un intervento sulle tariffe e a una riduzione della percorrenza.
«Giù le mani dall’azienda: si critichi il sottoscritto dal punto di vista politico, ma non si danneggi l’azienda». Così il presidente di Amsc risponde in definitiva al Pd, difendendo la società che in questi anni ha sostenuto i costi dello sviluppo della città. «Il Pd vuole che il servizio sia pagato direttamente dai cittadini. Il sindaco ha invece scelto di non mettere le mani in tasca ai cittadini, ma di depauperare l’azienda, che se lo può permettere». Una manovra (« che condivido») che ha permesso al Comune di impegnare maggiori risorse «per le strade, per la Gam, per i teatri, opere magnificate da tutti, ma che hanno un costo».
In conclusione Caianiello spiega infine che più lo si attacca, più s’impegna nella battaglia: «Per questo non ho lasciato la presidenza di Impianti&Servizi all’amico Ramponi: io non scappo davanti alle difficoltà». Lascerà la presidenza quando sarà libero di farlo. Magari già dopo le elezioni regionali, che potrebbero fruttare un posto in consiglio regionale: «Se dovrò liberamente fare scelte di altra natura, a quel punto farò un passo indietro».
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