Marantelli: “I frontalieri rischiano di pagare pesanti multe al fisco”
L'agenzia delle Entrate chiede ai lavoratori le denunce fiscali. Ma il termine è molto vicino e il deputato del Pd, insieme ad altri tre onorevoli scrive a Tremonti
«Che i frontalieri non sono evasori lo sapevamo. Ma questa risposta, che abbiamo ricevuto dal Governo, non basta a risolvere i problemi di questi lavoratori». Daniele Marantelli, deputato varesino del Partito Democratico si fa portavoce di un nuovo appello al ministro Tremonti affinché intervenga per allentare la tensione che da alcuni mesi pesa sugli italiani che ogni giorno varcano la frontiera per lavorare in Svizzera. Ma non ci sono solo i "fiscovelox" le ritorsioni minacciate dalla vicina Confederazione a impensierli: ora anche la corsa ai Caf. «L’Agenzia delle Entrate – prosegue Marantelli – con la nuova circolare 48/E chiede ai frontalieri di compilare e trasmettere le proprie dichiarazioni fiscali entro il 29 dicembre, pena sanzioni che possono sfiorare i 300 euro. Una scadenza troppo vicina per permettere ai Caf di organizzarsi in tempo e ai lavoratori di riuscire a rispettare i termini. Aggiungiamo poi le vacanze di Natale e il conto è presto fatto: abbiamo aggiunto una nuova fonte di preoccupazione per questi lavoratori».
Ai frontalieri è stato chiesto, in particolare, di inoltrare due moduli: il modello RW e l’Unico tardivo. La lettera inviata al ministro dell’economia e delle finanze chiede dunque di prorogare questo termine per permettere di rispondere alle richieste del fisco senza fretta e tensione. Il documento, oltre a quella di Marantelli, porta la firma di altri deputati del Pd: Chiara Braga di Como e Franco Narducci e Aldo Di Biagio della Commissione Esteri. «È la seconda volta che chiediamo al Governo una risposta per questi lavoratori, ma nulla si muove. Eppure stiamo parlando delle conseguenze di un provvedimento, lo scudo fiscale, che ha penalizzato miglia di persone che ne sono completamente estranee. I frontalieri interessati per le province di Varese, Como e Sondrio sono 45 mila e 55 mila a livello complessivo».
La situazione da alcuni mesi a questa parte per i lavoratori è tutt’altro che chiara. Giovedì 10 dicembre si troveranno a Lugano per manifestare, sostenuti da Cgil e Unia. «Dobbiamo difendere i frontalieri in modo unitario superando le divisioni, un invito che rivolgo anche ai sindacati. E dobbiamo essere coscienti che il problema ci tocca da vicino – ha aggiunto il deputato del Pd -. A rischio ci sono i ristorni che il fisco svizzero versa ai comuni di confine e che hanno permesso di realizzare opere importanti. Ma non solo, sono tante le questioni che rimangono aperte: i lavoratori che a causa della crisi dovessero perdere il posto non troveranno ammortizzatori sociali pronti a sostenerli. E cosa faranno? Cercheranno un impiego a Varese dove le ore di cassa integrazione sono salite a 35 milioni? E poi è davvero opportuno inasprire i rapporti con un territorio vicino come il Canton Ticino? Chi ne farà le spese?».
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