Circo di Barcellona, condannato per possesso illegale di tigri
Vittoria degli animalisti che avevano denunciato il circo nel 2007, lo stesso con cui pochi giorni fa si erano verificati anche scontri fisici in seguito a una protesta
Il circo Barcellona è stato condannato. Non per la rissa che si è svolta nel dicembre scorso a Saronno tra gli animalisti della Lega antivivisezione cittadina e i proprietari del circo, ma per l’altra questione per cui la Lav li aveva denunciati, ovvero il possesso illecito di tre tigri. Si è concluso ieri, infatti, al Tribunale Monocratico di Monza – sezione distaccata di Desio (Milano), il processo contro il proprietario del Circo di Barcellona: è stato condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento di un’ammenda di 5000 euro più le spese processuali, per detenzione illecita di tre tigri sprovviste della obbligatoria certificazione Cites e per averle illecitamente esposte a scopo di lucro. Questo grazie anche all’impegno e al supporto della Lav costituitasi parte civile. Inoltre il Giudice ha stabilito che lo stesso versi alla Lav, in qualità di parte offesa, la somma di 3.000 euro.
La vicenda comincia nel 2007 quando 3 delle tigri del Barcellona, prive di certificazione, vengono sequestrate dal Corpo Forestale dello Stato, ma di fatto lasciate al Circo stesso per impossibilità di reperire una struttura idonea ad ospitarle. La detenzione di animali appartenenti a specie particolarmente a rischio di estinzione, quali le tigri, è regolata dalla Convenzione CITES e la loro detenzione non è permessa se non se ne dimostra la regolarità dell’importazione e della nascita in cattività, poiché ne è assolutamente proibito il prelievo in natura. A seguito dell’inapplicazione della norma la Lav ha continuato a segnalare alle autorità competenti il perdurare dell’illecito in quanto almeno una della tigri continuava ad essere impiegata negli spettacoli oltreché esibita al pubblico con le altre due che, nel frattempo, sono decedute. Per questa tigre è stata ora disposta la confisca.
«Siamo lieti di questa sentenza che rende giustizia alla tutela di animali che, in ogni caso, mai dovrebbero conoscere la gabbia di un circo e ci auguriamo che, finalmente, la tigre superstite sia condotta verso una vita più adeguata – dichiara Nadia Masutti – inoltre vogliamo ringraziare tutti coloro, dai volontari LAV all’Avv. Paolo Iosca, nonché il Vice Questore Aggiunto, Dott.ssa Sabigni, del Corpo Forestale dello Stato, che hanno seguito il caso e speso grande impegno per vedere realizzato questo atto di giustizia».
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