“Penelope è partita” racconta l’emigrazione femminile

Donne italiane che emigravano, donne straniere che arrivano oggi in Italia: alla biblioteca civica una mostra guarda alle migrazioni con uno sguardo femminile

Chissà com’erano viste le donne italiane che dal Veneto, dalla Campania, dalla Sicilia, dalla Lombardia arrivavano a New York o a Buenos Aires. Forse gli americani guardavano a loro come oggi gli italiani guardano alle donne straniere che arrivano nel nostro Paese. Un totale ribaltamento di prospettiva in poco più di mezzo secolo, su cui riflette la mostra " Penelope è partita", che sarà inaugurata sabato 30 gennaio, alle ore 18.00, presso la Biblioteca Civica Giovanni Paolo II di Somma Lombardo, e rimarrà aperta al pubblico dal 30 gennaio al 14 febbraio. Sono possibili visite organizzate per le scuole della zona, previa prenotazione telefonica.
 
La Mostra, organizzata dall’Auser Insieme di Somma Lombardo,  con la collaborazione di Arci "Penelope è partita" a Somma Lombardo, uno sguardo femminile sulle migrazioni Varese, Coop e Spi-CGIL di Varese, e con il Patrocinio dell’Assessorato Cultura di Somma Lombardo, è composta da  48 manifesti, corredati di fotografie, riguardanti donne che emigrarono durante i secoli 19°e  20°.  La mostra è dedicata al fenomeno delle migrazioni dal punto di vista delle donne.  E’ uno sguardo al passato per capire meglio il presente e il futuro, perché i migranti che oggi arrivano in Italia, così come gli italiani che andavano negli Stati Uniti o in Argentina, sono spinti dalle stesse necessità, e cercano un futuro migliore per i loro figli. Gli argomenti comprendono un arco temporale che spazia dalla seconda metà dell’800 fino ai giorni nostri, e tende a sottolineare le situazioni ed i sentimenti che hanno caratterizzato l’emigrazione italiana femminile nel mondo e l’attuale immigrazione femminile in Italia da Africa, Asia, Centro e Sud America, paesi dell’area balcanica. Sono state prese in considerazione anche l’emigrazione interna italiana (da Sud a Nord, da regioni depresse a regioni più sviluppate) e l’emigrazione stagionale verso i  paesi di confine o altre regioni italiane, sempre nell’ottica di genere. La miseria, la privazione, l’attesa, la sofferenza, l’emarginazione, la perdita delle proprie radici, la faticosa assimilazione, la sconfitta o il riscatto sono alcuni dei temi espressi, oltre che dalle fotografie, anche da testi esplicativi, canzoni, poesie e testimonianze di donne emigrate/immigrate. Senza dimenticare che l’integrazione deve avvenire nel pieno rispetto delle nostre regole.

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Pubblicato il 28 Gennaio 2010
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