Recupero della Tarsu, i numeri dell’evasione e le perplessità del PD

In commissione si discute della tariffa rifiuti. L'assessore Crespi fornisce alcune cifre e spiega il senso dell'operazione, insoddisfatta la minoranza: troppi errori in partenza

Agesp servizi e Tarsu sotto la lente d’ingrandimento mercoledì in commissione bilancio e affari generali. Tanto per la "patrimoniale" (o Comune-bis, viste le competenze) quanto per la tassa rifiuti si partiva da due interrogazioni a firma del Partito Democratico che prendevano di mira alcune storture o incertezze di fondo nelle gestione delle duie situazioni. A rispondere erano il vicesindaco Giampiero Reguzzoni su Agesp e l’assessore al bilancio Giovanni Paolo Crespi sulla Tarsu.

L’interrogazione su Agesp verteva sul piano industriale, che dovrà definire le modalità con cui emergere dalla situazione finanziaria corrente; quello che era stato indicato come tale in passati atti era in realtà una prima previsione sulla gestione dei nuovi rami di attività "ceduti" da Palazzo Gilardoni. Vi era poi la questione dei lavoratori che avrebbero dovuto essere trasferiti ad Agesp servizi ma si sono tirati indietro, preoccupati dalla mancanza di certezze e di chiarezza sul loro futuro. L’impressione rimasta all’opposizione è che si sia ancora abbastanza in alto mare, nella fase di avvio delle operazioni. E nel PD c’è chi pensa che più che tagliare il verde, per Agesp servizi il problema sia… uscire dal rosso.

Per quanto riguarda la Tarsu, gli accertamenti a pioggia a Sacconago e in parte del centro città sono stati oggetto di un relazione con tanto di cifre da parte dell’assessore al bilancio. L’interrogazione del PD chiedeva anche se non si potessero azzerare le sanzioni sotto un certo importo: cosa legalmente impossibile, ribatteva Crespi. Problemi ci sono stati nella comunicazione ai cittadini – non era stato reso chiaro che si potevano rateizzare i pagamenti del dovuto, semplicemente perchè all’atto della prima tornata di controlli i relativi regolamenti votati con le ultime modifiche al bilancio erano ancora in discussione. Le comunicazioni a seguire conterranno invece la non banale precisazione.
I numeri dell’evasione, detti con un po’ di spannometria, parlando di circa mezzo milione l’anno, o il 6,5% del dovuto: dovendo recuperare cifre relative a cinque anni, e considerando l’enetità della sanzione che accompagna le cifre contestate, "ci stanno" fisicamente anche i due milioni che nel contestato contratto con Assoservizi e Andreani, le società "ingaggiate" per rastrellare le risorse "perse per strada" dal Comune, saranno garantite "comunque", in ogni caso, dalle società appaltatrici. Una scelta contestata in linea di principio da molti: anche dall’interno della maggioranza Diego Cornacchia (PdL) osservava che potranno esservi numerosi ricorsi. Crespi ribadisce che «Assoservizi e Andreani stanno trovando una situazione virtuosa fra i cittadini: loro malgrado». Malgrado per le società, o per i cittadini? Bella domanda. Del resto, l’ufficio tributi è ridotto all’osso, per usare un eufemismo: da qui il rivolgersi a società esterne.

Fin ad ora sono circa 17000 gli avvisi di riscossione recapitati, cifra che dà la misura del "panico" scatenato in particolare fra i sinaghini. Il 98% degli accertamenti si è abbattuta su utenze domestiche, ossia abitazioni private. Benchè il campione, avverte l’assessore Crespi, sia molto parziale rispetto all’intera città, se ne traggono già dei numeri: sul totale degli accertamenti il 27% sno per omessa dichiarazioni, il 73% per dichiarazioni infedeli. Ossia, ad esempio, metrature inferiori al reale. Che poi siano davvero tute infedeli queste dichiarazioni è da vedere. L’errore più comune risulta la dimenticanza del garage, che va incluso nel conteggio. Si è parlato di errori nelle misurazioni, e di conseguenti "cartelle pazze": Crespi ammette che non tutto è perfetto. I sistemi delle società «sono certificati» ricorda, «ma l’errore umano può sempre esserci». Poi ci sono errori sistematici dovuti alla vetustà di qualche mappale, o a una lettura inesatta. Esempio tipico fatto in commissione: tetti "letti" come piatti, e quindi ospitanti una mansarda, quando in realtà sono spioventi. A risolvere questi e altri dubbi dovrà essere una nuova rilevazione aerofotogrammetrica del territorio comunale.
Per il PD le risposte ottenute non sono state soddisfacenti. Questo il parere: «C’erano questioni che andavano verificate prima di mettere in agitazione migliaia di cittadini, magari per cifre minime. Ora ci si ritroverà un surplus di lavoro ulteriore tale che tanto valeva potenziare gli uffici comunali preposti. Nella situazione data, del resto, è inevitabile che si finisca per raschiare il fondo del barile». Per l’assessore Crespi non è in atto alcuna caccia all’evasore fine a se stessa, l’obiettivo è in realtà aggiornare le banche dati, ottimizzare il lavoro dell’ufficio tributi e rispondere a quanto disposto dalla Finanziaria del 2007 che impone di rendere noti i dati sulla Tarsu all’Agenzia delle Entrate.

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Pubblicato il 28 Gennaio 2010
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