Ambulanti e foibe diventano terreno di scontro

Il carroccio attacca sul concerto di Mario Biondi e il sindaco risponde: "Il mercato non salta, la vostra è solo pastura in vista delle elezioni"

«Pastura per la prossima campagna elettorale». È la definizione con cui il sindaco Nicola Mucci chiude la polemica tra amministrazione e ambulanti padani sull’uso dell’area mercato sabato 20 marzo per il concerto di Mario Biondi. La questione è stata portata in consiglio comunale da Matteo Ciampoli, capogruppo della Lega Nord: «Condanniamo il comportamento dell’amministrazione che ha sfrattato gli ambulanti, che pagano le relative tasse, senza confrontarsi con loro». Alla comunicazione di Ciampoli ha risposto con un lungo intervento “fuori ordinanza”, in quanto non previsto dal regolamento. «Il mercato si terrà regolarmente nelle vie accanto all’area mercato, dove già erano ospitati alcuni banchi fino a pochi anni fa». Una parte degli ambulanti, trentadue in totale, sarà spostato infatti in via 2 Giugno. La polizia locale collaborerà per gestire lo spazio, assicurando il mercato per l’intera giornata. Al di là della soluzione prospettata, il primo cittadino ha criticato «la politica di parte» del carroccio e ha chiesto responsabilità di fronte ad un avvenimento storico, l’apertura del Maga, «occasione preziosa per il commercio, che sarà moltiplicatore delle attività». Le preoccupazioni della Lega sul commercio ambulante non sono fondate: «Abbiamo lavorato a lungo e ottenuto un risultato positivo, anche grazie alla disponibilità di due associazioni di categoria». Il resto, appunto, è «pastura per la campagna elettorale» in vista delle elezioni regionali. Lega e Pd hanno comunque ribadito la preoccupazione per lo stato del commercio cittadino in difficoltà.
 
Non è stato l’unico momento di contrapposizione: a dividere il consiglio è stato anche il minuto di silenzio in memoria delle vittime delle foibe, proposto da Luigi Causarano. Cinzia Colombo (la Sinistra) non ha partecipato al momento di raccoglimento: «Le foibe sono una pagina da conoscere e ricordare, non da strumentalizzare: i morti e i loro familiari meritano rispetto. È evidente il conflitto interno al PdL che contrappone le diverse componenti. Un’operazione di sciacallaggio, irrispettosa di quei morti e di quel dolore». Alla critica esplicita della consigliera della sinistra non ha però risposto nessuno: segno di un certo imbarazzo nelle file della maggioranza, attraversata da contrasti tra le diverse correnti. Ma il conflitto in seno al PdL è stato rinviato di poco, al dibattito sulle radici cristiane nello Statuto.

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Pubblicato il 23 Febbraio 2010
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