La verità di Pastorelli sul pasticcio delle case di riposo
Il rappresentante della cooperativa Sant'Anna ricostruisce come si è arrivati alla chiusura delle tre case di riposo tra Agra e Marchirolo
Mentre la casa di riposo Nickolas, in questi giorni, viene svuotata dei suoi ospiti, dopo la sentenza del tar che ne ordinava la chiusura, Gilberto Pastorelli, della cooperativa Sant’Anna, risponde al legale rappresentante della Sanas, la società che mira a prendere possesso della struttura ad Agra in forza di un vecchio contratto preliminare sottoscritto dalla casa Albergo Gilda e dalla società Sanas per la cessione di autorizzazioni provvisorie del valore di 1,3 milioni di euro e a conclusione della nuova rsa di proprietà della Cooperativa Sant’Anna.
Secondo Pastorelli quel pre-contratto prevedeva una clausola di rescissione che poteva essere fatta valere in qualsiasi momento prima della totale cessione che, tra l’altro, non fu mai fatta. «La società cooperativa S. Anna non ha mai preso un solo euro – spiega Pastorelli – tre mesi dopo aver firmato quel pre-accordo (luglio 2006, ndr), con il quale cedevo le autorizzazioni ad esercitare della Regione e le due vecchie strutture di Agra e Marchirolo, ho deciso di rescindere quel contratto comunicando la decisione alla società Sanas tramite lo studio legale Fontana-Marsico che in quel periodo rappresentava le due società e che all’atto della firma preliminare erano presenti, specificavo la restituzione delle somme che la Gilda aveva percepito e chiedevo, quindi, la restituzione immediata delle autorizzazioni e la riconsegna delle 2 strutture consegnate il 4 aprile 2006. Da quel momento sono iniziate una serie di battaglie da parte di Sanas che voleva a tutti i costi far valere quel pre-contratto nonostante sia scritto a chiare lettere che da parte di entrambi c’era la possibilità di non finalizzare la vendita. Tuttora Sanas occupa le strutture di Agra e Marchirolo senza avere mai pagato nulla e percependo dall Asl di Varese, per le sole autorizzazioni, la somma mensile di circa 80 mila euro mensili per un valore ad oggi di oltre tre milioni di euro».
La decisione di fare il passo indietro da parte di Pastorelli è stata determinata da due fattori: «Avevo saputo dei maltrattamenti che subivano gli ospiti delle due case di riposo da quando era subentrata la gestione Sanas e avevo saputo dai miei ex-dipendenti che se ne stavano andando tutti , uno dopo l’altro, a causa dei tagli che si stavano operando sui servizi. Questi comportamenti, inoltre sono documentati con foto che io ho consegnato alle autorità competenti». A quel punto, secondo Pastorelli, la Sanas avrebbe dovuto restituire le autorizzazioni e cedere la struttura riottenendo indietro i soldi già versati per l’acquisto delle autorizzazioni e invece si è aperto un fronte legale che continua ancora oggi, a quattro anni di distanza. Riguardo alla struttura Casa di riposo Nikolas Pastorelli sottolinea che la gestione della struttura è stata affidata alla società Nicola e che la cooperativa Sant’Anna ha pagato 2,4 milioni di euro alla Locat (società di Unicredit che ha concesso un lease-back alla cooperativa Sant’Anna): «Quella struttura è stata costruita in parte con i fondi regionali per l’ottenimento dei quali la cooperativa Sant’Anna aveva presentato un progetto 7 anni fa – conclude Pastorelli – ma con il passare degli anni il costo è aumentato e la rimanente parte dei soldi li ha messi la cooperativa per la conclusione dei lavori».
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