Violenza minorile: “Nessun allarme, ma non lasciamo soli i ragazzi”
L'assessore alla sicurezza Paolo Cazzola commenta i fatti avvenuti in un parco della città dopo l'arresto dei giorni scorsi
“Non giustifico i ragazzi, ma spesso le colpe dei figli ricadono sugli errori dei padri, delle famiglie, che non sono i grado di dare loro una corretta educazione”. Paolo Cazzola (foto), insegnante, è anche assessore alla sicurezza del comune di Gallarate. In un parco della città avvenne la violenza ai danni di una quindicenne che negli ultimi giorni ha portato ad un arresto. Una vicenda che ha riguardato minorenni, giovanissimi affiliati a gang che si danno appuntamento anche in zone isolate per sfuggire ai controlli e fare quel che vogliono. Si può parlare di allarme delinquenza minorile?
«Certamente no, non siamo di fronte ad un allarme, questo voglio specificarlo con fermezza – dice Cazzola. Piuttosto esiste una reale preoccupazione su episodi di isolamento dei minori, che nell’era di internet rischiano di perdersi in modelli sbagliati».
Un malessere delle relazioni, insomma, troppo virtuali, secondo l’assessore; il rischio è che i ragazzi vivano in un pericoloso isolamento e diventino facili prede di fenomeni aggregativi devianti.
«Questa non è una giustificazione, beninteso – continua l’assessore – : è chiaro che alla polizia locale chiediamo di tenere alta la guardia e di sfoderare il pugno di ferro contro chi marcia verso l’illegalità, ma l’impegno dell’amministrazione è anche prevenire e ascoltare. Per questo dal 4 marzo, ad esempio, abbiamo un presidio della polizia locale fisso in stazione per contrastare il degrado urbano. Parimenti un segnale della necessità di tendere la mano è stato l’aver accompagnato i ragazzi responsabili di alcuni atti vandalici a risistemare tutto com’era». Un messaggio chiaro, insomma: impara dagli errori e non sgarrare, perchè altrimenti non la passerai liscia. Ma di chi è la colpa di questa situazione?
«Spesso dei genitori, che affidano ad internet non solo l’educazione dei propri figli, ma anche il loro svago, senza controllo – dice Cazzola – . Non credo al modello della ‘gioventù bruciata’: i giovani di oggi sono a mio avviso molto meno bruciati di quelli che ieri lanciavano le molotov e ieri l’altro usavano manganello e olio di ricino. Neppure le gang giovanili non sono una novità: l’aggregazione la intendo come ricchezza, ricchezza che spetta anche alle istituzioni promuovere. In tale prospettiva devo giudicare del tutto positivo l’approccio tenuto dalle famiglie dei ragazzi coinvolti nei vandalismi dei fiori in piazza Libertà: è un segnale che basta davvero poco per tramandare valori positivi».
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