Contenzioso con la “fu” Agesp Trasporti: fuori 1,4 milioni

Anche di questo si è parlato nella breve seduta di consiglio comunale di giovedì

In consiglio comunale giovedì si è parlato anche del contenzioso con la fu Agesp Trasporti, che ha visto alla fine, dietro sentenza, il Comune costretto tramite commissario ad acta a girare 1,4 milioni all’ormai defunta società: cifra «ingiusta, erronea e ingiustificata», dirà il sindaco, e che l’amministrazione non condivide ma ha dovuto, obtorto collo, mettere a bilancio impegnandovi parte consistente dell’avanzo di amministrazione. Il 40% andrà all’ex socio privato, Stie, il 60% all’ere dell’ex socio pubblico, cioè Agesp Servizi. Motivo: dal 2001 al 2006 il Comune aveva rifiutato di adeguare le tariffe a quelle regionali, nonostante richieste in tal senso dalla società, replicando che la qualità del servizio doveva adeguarsi prima delle tariffe.
La faccenda finì al Tar, che diede ragione alla società. Il commissario ad acta quantificò poi il "danno" della Trasporti, nel frattempo andata alla deriva e venduta al socio privato Stie. Audio Porfidio (La Voce della Città) ha cercato di rimarcare l’assenza nella delibera in votazione di alcunia spetti a suo dire richiesti dalla recente sentenza della Corte dei conti: in particolare la motivazione, e il nominativo di chi ha causato il danno. Sempre per l’opposizione, D’Adda (PD) imputava «quantomeno un’ingenuità» all’amministrazione, giunta a questo passo quando già quattro anni fa, ricorda, era stata avvisata dai revisori dei conti di accantonare delle cifre in previsione di un esito sfavorevole della vicenda.
Il sindaco Farioli, dato atto del lavoro svolto per ridurre dal cifra dai due milioni e mezzo inizialmente reclamati, ha ribadito che il comune sborsa ma solo assai recalcitrante, e che se di debito "fuori bilancio" si può parlare, come recitava la delibera, è solo in senso politico: nel senso, cioè, che non è stata l’amministrazione comunale a volere politicamente questa spesa, ma essa è stata imposta da terzi.
Al voto, la maggioranza ha approvato la misura con la contrarietà di quasi tutta l’opposizione.
E beffa delle beffe, alla fin della fiera, il biglietto a Busto (a Stie, stavolta) non lo paga quasi nessuno, anche per le misure di differenziazione delle tariffe che il sindaco elencava come tentativi di venire incontro alla fu Trasporti.

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Pubblicato il 30 Aprile 2010
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