I ragazzi di Vharese sfidano gli altri club lombardi
Centosettanta atleti con una sola caratteristica in comune: tutti vogliono vincere e l'occasione è il "2° meeting regionale della Lombardia nuoto disabili" che si disputa a Sesto Calende domenica 25
Centosettanta atleti con una sola caratteristica in comune: tutti vogliono vincere. Certo a qualcuno piace anche partecipare, ma la vittoria è il vero obiettivo. Questo è il principale ingrediente della gara di nuoto che si terrà nelle acque della piscina Wave di Sesto Calende domenica 25 aprile alle ore 14. Una competizione organizzata dalla Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale (FisDir) con il patrocinio della Provincia di Varese, dell’amministrazione di Sesto Calende e Lavena Ponte Tresa e con la collaborazione dell’associzione onlus Vo.C.E.
Una gara che vedrà i ragazzi del Vharese nuoto competere con club da tutta la Lombardia e dal Piemonte, per una giornata che il responsabile del centro sportivo Wave, che per il secondo anno ospita l’evento, non esita a definire «uno spettacolo unico per il clima di competizione e di amicizia che si crea».
Protagonisti saranno quindi i ragazzi disabili di "Vharese" e di altre 18 associazioni sportive regionali che si contenderanno il trofeo del “2° meeting regionale della Lombardia” valido come 6°prova del circuito Nord Cup.
Il tutto frutto di un’esperienza ben più importante e complessa di cui lo sport non è che un aspetto e un mezzo per trasmettere ben più importanti valori. Obiettivo dell’associazione Polisportiva Dilettantistica per Disabili Vharese è infatti riuscire a trasmettere ai suoi ragazzi il desiderio di migliorarsi, di sentirsi vincenti e di vivere l’appartenenza ad una squadra. E quale modo migliore che lo sport per farlo?
Il nuoto non che una delle sfaccettature tra le tante attività organizzate dall’Associazione, che vanno dalla pallacanestro, alle bocce e finanche al canotaggio, grazie alla collaborazione con la canottieri di Gavirate e di Monate.
Insomma un impegno a tutto tondo grazie al quale i ragazzi si avvicinano, attraverso le sfide sportive, a ben altre sfide che li attendono nella vita. Lo spiega bene la presidente di “Vharese” Anna Sculli che ricorda come l’attività dell’associazione «sia partita da un progetto di volontariato che piano piano ha accresciuto i suoi volontari, i suoi partecipanti e quindi i suoi obiettivi». E oggi l’associazione si pone la sfida di promuovere una maggiore integrazione relazionale e sociale e quindi la promozione di una diversa cultura di disabilità. Fatta anche di ragazzi che si allenano, si impegnano per un obiettivo. E vincono. Come speriamo faranno gli atleti varesini domenica prossima.
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