In Svizzera la benzina aumenterà ancora

Secondo il rappresentante dei benzinai del Mendrisiotto ci sarà un ulteriore rincaro dovuto al rapporto di cambio franco- euro. Secondo Confcommercio in Italia quei rincari non ci saranno

benzinaio al lavoroAndare a fare benzina in Svizzera non conviene più, almeno fino a quando il cambio franco-euro rimane sui livelli dell’ultima settimana, cioè 1,43. Il prezzo dei carburanti, diesel e benzina, oltrefrontiera si è conseguentemente adeguato: attualmente il prezzo della benzina è pari in media a 1,20 euro.
Secondo Giorgio Tettamanti, rappresentante dei benzinai del Mendrisiotto, non sarebbe finita qui, perché nei prossimi giorni ci sarà un ulteriore rincaro dei carburanti che oscillerà tra i 2 e i 5 centesimi di euro. «Il motivo dell’aumento – spiega Tettamanti – è il prezzo del greggio, il resto lo ha fatto il rapporto di cambio franco-euro che è sfavorevole per voi. Nonostante tutto questo, io non ho notato un calo della domanda da parte degli italiani, perché c’è un effetto abitudine che già in passato avevamo sperimentato in occasione dell’introduzione della carta sconto».
I frontalieri manterrebbero, dunque, le loro abitudini di spesa nei distributori del Canton Ticino, allettati dall’offerta complessiva delle stazioni di servizio svizzere. Le autorità economiche elvetiche sono comunque corse ai ripari, come spiega Tettamanti, per riequilibrare la bilancia commerciale. «Giovedì scorso la Banca Nazionale Svizzera è intervenuta in modo deciso per riportare il livello del cambio a un punto tale che possa aiutare le esportazioni, benzina compresa».
In Italia le compagnie petrolifere hanno consigliato come prezzo di listino di 1, 419 euro per la benzina verde e 1,249 euro per il gasolio. L’ultimo ritocco ai listini è avvenuto il 18 marzo. Giorgio Speroni, fiduciario provinciale dei benzinai della Confcommercio, concorda con i colleghi svizzeri sul fatto che l’aumento del prezzo del barile del greggio è il principale responsabile dell’ultimo rincaro, ma rassicura sul fatto che non ce ne saranno a breve. «Il petrolio negli ultimi 20 giorni – spiega Speroni – ha avuto un trend a salire. Oggi il prezzo al barile è pari a 85, 26 dollari e se non schizza a prezzi imprevedibili, non ci saranno ulteriori aumenti nelle prossime settimane. Gli svizzeri, se sanno gli aumenti in così netto anticipo, sono fortunati, perché a noi le compagnie petrolifere comunicano le variazioni di prezzo mezzora prima della mezzanotte».
Tutta la filiera del settore, secondo il fiduciario di Confcommercio, dovrebbe essere rivista. «Lo andiamo ripetendo da sempre – conclude Speroni – ciò che incide sul prezzo finale dei carburanti sono le accise e le tasse. Allo studio del Governo, delle associazioni di categoria e dei petrolieri c’è un disegno di riforma complessivo del settore. Mi auguro che nel frattempo la carta sconto venga mantenuta perché per i benzinai sul confine è stata una bella boccata d’ossigeno ».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Aprile 2010
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