“Piccolomo fa lo sciopero della fame in carcere”
Lo riferisce l'avvocato dell'uomo, a cui sono stati negati i contatti con la moglie
Giuseppe "Pippo" Piccolomo non mangia da due giorni. E’ quanto riferisce il legale dell’uomo accusato del delitto di Cocquio, Simona Bettiati. Motivo della protesta: il carcere di Monza, dove si trova detenuto, gli ha negato il permesso di telefonare a Zizi, la moglie marocchina che ora si trova con le figlie nel paese di origine. L’avvocato è stato avvisato oggi (mercoledì) dai familiari. Piccolomo sperava di poter conferire con la consorte dato che ha ricevuto il nullaosta dal pm Luca Petrucci e dal Gip Giuseppe Fazio. Secondo quanto riferito dai parenti il carcere di Monza ha negato le telefonate perché la documentazione per l’autorizzazione sarebbe insufficiente. L’avvocato di Piccolomo presenterà una nuova istanza al tribunale di sorveglianza e rileva come, ai sensi della normativa sulle detenzione, non vi siano motivi per osteggiare i contatti tra il detenuto (indagato per l’omicidio) e la moglie. Le conversazioni, oltretutto, sarebbero ascoltate e registrate.
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