Acque più pulite dal depuratore di Ferrera
È il risultato raggiunto dalla società proprietaria dell'impianto che ha adeguato il depuratore ai parametri chiesti dall'Europa. Un obiettivo che permetterà di abbassare il livello di fosforo nelle acque
Acque più pulite, fiumi e laghi più sani, parametri europei rispettati con 6 anni d’anticipo e sabato 15 maggio, all’inaugurazione alle 10.30 del depuratore di Ferrera, si beve e si mangia pure.
È il risultato raggiunto dalla società proprietaria dell’impianto che ha appena adeguato il depuratore ai parametri chiesti dall’Europa. Un obiettivo che permetterà di abbassare il livello di fosforo nelle acque in uscita dal depuratore che finiscono nel Margorabbia e poi nei laghi.
L’adeguamento, richiesto dall’Unione Europea, serve a tutelare le acque dall’azione deleteria del fosforo, un elemento in grado di rovinare l’equilibrio delle acque e in quantità eccessiva di causare l’eutrofizzazione dei laghi.
L’obiettivo, richiesto dall’Europa, doveva essere raggiunto entro il 2009. Adeguare tutti gli impianti europei è sembrato però improbabile e quindi è scalato al 2016. 
Il primo a riuscirci nel Varesotto, e con 6 anni di anticipo, è quello di Ferrera, gestito dalla Tutela Ambientale S.p.a. (il nome per esteso in realtà sarebbe "Tutela ambientale, bonifica e risanamento del territorio attraversato dai corsi d’acqua Valmartina, Prada, Margorabbia, e dal bacino dei laghetti di Ganna, Ghirla e dal torrente Dovrana S.p.a.").
La società, controllata al 100% da capitale pubblico, il 70% dal consorzio dei comuni Marchirolo, Cugliate Fabiasco, Valganna, Cunardo e Ferrera e il restante 30% dalla Provincia di Varese, è riuscita ad approfittare di un fondo statale pregresso per adeguare l’impianto secondo le nuove direttive.
Seguendo il progetto dell’ingegnere Emilio Magni, al depuratore sono stati installati una sezione di debatterizzazione a raggi ultravioletti e una per la filtrazione a dischi per l’abbattimento del fosforo. Sempre nel progetto di questo nuovo adeguamento rientrano anche l’introduzione di una nuova griglia per le acque in ingresso e alcune migliorie ai quadri elettrico e sinottico. Il risultato saranno acque con meno inquinamento organico e chimico, meno azoto, fosforo e altri solidi sospesi.
Insomma, detto fuori dai tecnicismi, questo significa che le acque che usciranno dal depuratore saranno più pulite e meno dannose per i nostri fiumi e i laghi.
«Al di là di ogni facile retorica – ha spiegato il direttore della società Paolo Sartorio – voglio sottolineare come i grandi sforzi di piccoli comuni stiano riuscendo a preservare uno degli ambienti più belli del Varesotto, cui la Provincia stessa sta dedicando importanti energie».
L’intervento, dal costo complessivo di 880 mila euro è stato finanziato per 775 mila euro da un fondo del ministero dell’Ambiente e per la quota restante dalla società.
La società ha organizzato un rinfresco per l’inaugurazione di sabato, quando alcune scolaresche parteciperanno alla visita guidata degli impianti.
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