Robert de Niro mafioso in un fumetto? Lo trovi al Miv
In realtà è in una tavola di Storyboard, i "cartoni" che fanno da sceneggiatura grafica ai film esposti in una mostra che verrà inaugurata all'8 maggio, come anteprima di A-tube, festival dell'animazione
Ve lo immaginate Robert de Niro finire in un fumetto vestito da mafioso? O una stampa ottocentesca che raffiguri Daniel Day Lewis? Sappiate che non c’è nulla da sognare: queste tavole esistono già, e saranno in mostra a partire da sabato 8 maggio nelle sale di esposizione del Multisala Impero Varese. I due straordinari attori sono infatti immortalati – ovviamente in versione “fumetto” – nella mostra legata al concorso internazionale “The Golden Storyboard”, allestita presso la Sala Luna del Multisala Impero Varese.
Nell’esposizione, che sarà inaugurata l’8 di maggio alle 11, con tanto di seminario (che si intitola “Gli strumenti del cinema: Lo Storyboard”), catalogo del festival A-Tube in arrivo e gadgets in omaggio, saranno visibili i lavori realizzati sia per il concorso che per lungometraggi, cortometraggi e serie tv, come il Padrino parte III (da cui è tratta la tavola su Robert de Niro) o Gangs of New York (uno storyboard particolarmente complesso e raffinato, all’interno del quale c’è “l’incisione” di Daniel Day Lewis). Ma ci saranno anche quelli del Mercante di Venezia, di Lupo Alberto, di Geronimo Stilton e altri.
Lo storyboard – codificato nella sua forma attuale da Walt Disney intorno agli anni ’30 – è uno strumento di controllo ormai pressoché indispensabile ad ogni produzione cinematografica non solo per cartoni o animazioni, ma anche per film classici, perchè permette al regista e alla produzione in generale di verificare se il film “gira bene” sia nella struttura narrativa che nei suoi aspetti tecnici più complicati, prima di girare effettivamente: una sorta di progetto grafico dell’opera. Il “maestro del brivido” Alfred Hitchcock, che disegnava personalmente i suoi film prima di girarli, diceva: “se funziona sulla carta funzionerà sullo schermo”. E in effetti guardandoli si capisce quanto la struttura dei suoi film sia progettata come una opera di architettura.
Hitchcock è stato uno dei primi e più noti registi autori di storyboard. Ma per realizzarlo, nel caso in cui per mancanze tecniche non sia il regista stesso, come avviene invece nel caso di Hitchcock appunto o di Miyazaki o di Guido Manuli, ci sono dei professionisti specifici, gli storyboard artists appunto: non solo esperti nel disegno ma anche conoscitori del linguaggio cinematografico e della regia. La cui arte, per la prima volta, è celebrata con un concorso internazionale e una mostra al MIV.
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