Una mattina di ordinaria fila allo sportello

La situazione alla cancelleria della sezione civile conferma quanto denunciato pubblicamente dai legali: code e lunghe attese

Davanti alle cancellerie della sezione civile del tribunale bustese la fila si allunga per tutta la mattina. Non si è ancora spenta l’eco della pubblica denuncia degli avvocati bustesi su inefficienze e problemi che investono alcuni cruciali settori del tribunale, ed è facilmente riscontato quanto il presidente dei legali, Buffoni, lamentava. Il corridoio del primo piano nella palazzina del nuovo tribunale ricorda vagamente quello di un’Asl, se non altro per l’affollamento: i lavori in corso, con operai addetti a montaggio e smontaggio di armadi e arredi, rafforzano l’impressione. In coda si socializza, si sbuffa, ci si annoia; in piedi o sommariamente seduti, appoggiati, appollaiati dove e come si può. Allo sportello, chi di dovere… fa il suo dovere, ma non basta a sveltire le operazioni.
E’ una delle persone in coda, che chiede l’anonimato, a confermare che il servizio, per quanto alla fine venga svolto, non può essere dei più celeri. «Un’ora, un’ora e mezza di attesa ogni volta, per depositare o per ritirare degli atti». Solo per fare, ad esempio, la copia di un verbale d’udienza va via una parte di giornata. «Poi di code qui se fanno due: per la cancelleria esecuzioni e per quella civile. La prima è aperta dalle 10 alle 12, la seconda dalle 9 alle 12, ma la gente qui si mette in fila già alle 8 per prendere il posto». Situazione che mette a dura prova la pazienza: del resto, con un unico sportello a disposizione, in mancanza di personale sufficiente ad attivarne altri, con orari limitati e con la mole di lavoro della giustizia civile in uno dei Paesi più litigiosi (e più pieni di avvocati) al mondo, il risultato è quasi inevitabile. Chi primo arriva, meno aspetta dopo. Ed è solo uno dei non pochi motivi di lagnanza elencati ieri.

Se gli avvocati si lagnano, anche i magistrati manifestano: a mezzogiorno, udienze sospese per un’ora per protesta contro i tagli di risorse al settore previsti nella manovra. Risorse finanziarie e più ancora umane che servono, ma che vanno poi usate al meglio – l’organizzazione è un punto debole per gli uffici della giustizia e lo riconoscono in molti, per primi gli stessi addetti ai lavori. Ogni mattina del resto il tribunale, a Busto Arsizio come altrove, è un porto di mare, un alveare ronzante. Sezione civile, penale o fallimentare poco importa, chi va e chi viene, avvocati, praticanti, imputati, testimoni, giudici, pm e parti in causa sfilano per corridoi, scale e ascensori, mentre il personale scarrella documenti da un ufficio all’altro (l’informatizzazione c’è e non c’è). Intorno alle aule penali non mancano nemmeno i quadretti familiari, a volte gustosi, del tipo: lui, lei e la mamma, con telefonata conclusiva di lui, tutto soddisfatto, a voce alta: «Sì, mi hanno condannato a…» prima di andarsene tranquillamente a braccetto. Evidentemente pena condizionale e leggera. Forse più di quella di chi è condannato ad aspettare in corridoio.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2010
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