Adolescenza, età difficile: impariamo a chiedere aiuto

"Riesci a sentirmi" è il nome dello spazio ascolto che l'Asl attiverà nei dodici consultori del territorio con la collaborazione di con-t@tto. Una possibilità per ragazzi, genitori ed educatyori in difficoltà

L'adolescenza è un'età spesso travagliata e difficile da gestireAdolescenti soli e problematici. Genitori in difficoltà. Insegnanti incapaci di gestire tutte le situazioni. Sono loro i principali soggetti a cui si rivolge il nuovo progetto "A&dipiù" finanziato dalla Regione Lombardia e creato dai Dipartimenti A.S.S.I. e Dipendenze della Direzione sociale dell’Asl.
Si tratta di uno spazio di incontro e confronto gratuito, anonimo e riservato con personale specializzato: « Nei nostri consultori – ha spiegato la responsabile del Dipartimento A.S.S.I. Ester Poncato – abbiamo constatato il bisogno crescente di famiglie e ragazzi di avere un punto di riferimento. Oggi la richiesta di consulenza è in aumento soprattutto nelle famiglie che si stanno separando e di padri separati. Ci sono, però, molti ragazzi, tra i 14 e i 21 anni, che arrivano nei nostri dodici consultori. È più riservato rispetto allo sportello della scuola. Assicuriamo il completo anonimato».
 
Il nuovo servizio dell’Asl, che avrà durata sperimentale di tre anni, avrà una pubblicizzazione capillare, tra medici di medicina generale, farmacie e scuole, proprio per arrivare a un pubblico vasto: « La richiesta di aiuto è in costante aumento e ciò è dovuto a tre fattori – spiega il responsabile del Dipartimento delle Dipendenze Vincenzo Marino – innanzitutto gli adolescenti. È da sempre un’età critica dove si vogliono rompere gli schemi e sperimentare. Oggi, però, i ragazzi sono bombardati da molteplici stimoli ( TV, internet) difficili da gestire. Il valore della nostra società sta nella differenziazione, nella capacità di essere originali. Non esistono più modelli condivisi e ciò aumenta la confusione. Secondo punto delicato è la famiglia, sempre più sprovveduta a gestire la crisi adolescenziale proprio perché sono saltati molti dei valori di un tempo, quelli che appartenevano alla collettività. Oggi i genitori super impegnati per assicurarsi un tenore di vita elevato, affidano i propri ragazzi ad altre istituzioni, come la tv o internet che propongono modelli di vita difficili da gestire, perché a volte molto lontani dal nostro modo di essere. Modelli che anche gli adulti faticano a declinare. C’è una vera e propria emergenza educativa. Il terzo e ultimo punto è, come anticipato, proprio il contesto collettivo, una società che non offre punti saldi di riferimento o modelli unici e dove la tecnologia spesso inverte il ruolo di dipendenza tra genitori e figli».
 
Il dialogo genitori adolescenti, dunque, è difficile e spesso non decolla: « Non deve, però, essere motivo di vergogna o di colpa – sottolinea la dottoressa Poncato – il bisogno di una mano è generalizzato. Il nostro progetto si inserisce proprio in questa necessità: il desiderio di avere un punto di vista di un estraneo per inquadrare la propria realtà famigliare».
Riesci a sentirmi” è il nome del progetto che si svilupperà nei dodici consultori della provincia con uno specialista a disposizione 48  ore alla settimana per rispondere a domande su amore, amicizia,  sessualità, affettività. Quando si innesteranno problematiche legate alle dipendenze, da droga, tabacco, alcol, gioco subentreranno i tre spazi “Cont@tto” di Varese, Gallarate e Saronno con l’ulteriore ausilio della comunità di Azzate “La cascina verde” che fungerà da spazio ascolto di secondo livello.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2010
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