Bossi: “Per il federalismo bastiamo io e il premier”

Tanti i temi trattati dal Senatur all'inaugurazione della sede di Travedona Monate. "La crisi con Fini? Meglio non mettersi in mezzo e comunque Berlusconi non farà mancare i voti necessari al federalismo"

Nella Lega? Non si litiga. La Fiat in Serbia? Ci penserà Cota. La crisi con Fini? Meglio non mettersi in mezzo e comunque «Berlusconi non farà mancare i voti necessari al federalismo, del resto Lega e Berlusconi sono quasi tutti i voti del Parlamento». Di Fini, insomma si può fare a meno.
Umberto Bossi arriva all’inaugurazione della nuova sede della Lega a Travedona Monate tra un’ala di folla che ogni tanto urla “viva la Lega, viva Umberto”.
Una sede che non smentisce le umili origini della Lega: una stanzona ridipinta dai militanti in una vecchia casa di ringhiera (un’anziana con pantaloni verde si lascia scappare un: l’é mia trop bel chi) ma il Senatur è sempre il Senatur e gli argomenti sono di ampio respiro.
Accanto a lui Reguzzoni, Longoni, Speroni, Candiani, Rizzi e il figliolo di Umberto Renzo oltre a  Mirko Reto, presidente della sezione ed Elena Sartorio.
La sede è piccola ma importante: “Abbiamo conquistato una delle ultime roccaforte catto-comuniste – dice Bossi, sigaro in bocca. Guardate quanta gente c’è qui. La politica è come l’agricoltura: bisogna curarla, a volte piove, a volte esce il sole. E le nuove sedi si aprono quando la gente è pronta. Il nostro scopo qui, come dalle altre parti, è far crescere la partecipazione, in numero e convinzione”. Questo è quello che i militanti vogliono sentirsi dire.
Ma le “grandi strategie” le riserva ai giornalisti. Gli stessi che, dice, si inventano le notizie e dicono che all’interno della Lega si litighi: «Nella Lega va tutto bene – dice Bossi – siete voi giornalisti che volete vederci litigare. Siete voi che inventate stupidaggini. Siete passati dallo scrivere le cose che avvenivano a inventori delle cose. Se le cose non bastano per riempire i giornali ve le inventate e quindi poi è un pasticcio perché la gente magari ci crede». «La Lega non è mai stata così tranquilla ma comunque io sono un segretario semplice: se uno pianta casino penso che non gli interessa niente del federalismo nè della Padania e lo mando via, non perdo tempo e non servono congressi perchè l’incaricato sono io», e fine della faccenda.
Insomma, nella Lega non c’è “nessun casino” . E se nel governo c’è qualcuno che il casino lo fa non importa perchè il federalismo arriverà ugualmente, «perché bastiamo io e Berlusconi». «La Lega e Berlusconi – dice Bossi – sono quasi tutti i voti del Parlamento. Io potrei mettere una buona parola, ma quando due litigano è difficile ed è meglio non mettersi troppo in mezzo. Io penso che comunque lo portiamo a casa il federalismo Berlusconi non farà mancare i voti necessari» . 
I rapporti con il Cavaliere sono solidi e per rimarcarlo Bossi ribadisce che sull’ipotesi della nomina del viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, come nuovo responsabile del dicastero che fu di Claudio Scajola "La decisione spetta solo a Berlusconi".
E come la mettiamo con la delocalizzazione della Fiat in Serbia? Per Bossi: «Marchionne l’ha studiata bene e il governo serbo gli dà i soldi» ma sarà fondamentale la discesa in campo del presidente della Regione Piemonte Cota che a Torino, tra un paio di giorni, presiederà un tavolo di trattative.
 

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Pubblicato il 25 Luglio 2010
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