Sulle strade varesine si decide il futuro dei ciclisti australiani

Arrivata grazie alla segnalazione di Evans, la federazione di Melbourne seleziona sui nostri tracciati i futuri campioni. Una pratica che ha già permesso di scoprire Matthew Lloyd

La sede della squadra di ciclismo australiana a CastronnoDal 2003 è una tappa obbligata per chi vuole entrare nel mondo professionistico. La squadra di ciclismo australiana, da anni seleziona i suoi futuri campioni con la "prova Castronno", un periodo più o meno lungo fatto di allenamenti sulle strade del varesotto e gare sparse un po’ in tutto il continente europeo: «Qui c’è molta più selezione, molta competizione. Vengono organizzate le migliori gare del mondo» spiega Elsa, un’italo australiana che  nella bella stagione si trasferisce qui dalla terra dei canguri per gestire le trasferte facendo un po’ anche da mamma ai giovani atleti che affrontano l’esperienza europea: « Arrivano che sono proprio giovani e giovanissimi, tra i 17 e i 20’anni, all’inizio della loro carriera, quando corrono ancora nelle categorie dilettanti e vorrebbero fare il salto nel mondo professionistico».

Sulle strade del varesotto, dunque, si compie la selezione: così fu alcuni anni fa per Matthew Lloyd, maglia verde (miglior scalatore) all’ultimo Giro d’Italia: « Sì, tra i ragazzi che sono passati da Castronno c’era anche lui. Il nostro arrivo a Castronno è legato a Cadel Evans: lui si allenava già da queste parti con Aldo Sassi e ci indicò i luoghi per i nostri allenamenti».

Da marzo a novembre, il centro di Castronno rimane aperto e attivo: « Arrivano in gruppi piccoli, sei o La squadra di cicliste in questi giorni ospite della struttura di Castronnosette alla volta – racconta Elsa – La loro giornata tipo prevede sveglia presto, colazione e una mattinata di allenamenti. Con il bel tempo si va in giro per le strade, se piove e fa freddo si rimane nella nostra palestra. Poi c’è il pranzo e le lezioni di italiano. Vogliamo che sappiano cavarsela quando sono in giro: sono chiaramente le nozioni base in caso di infortunio o per sbrigare le commissioni personali. Poi, di solito, si prendono qualche ora per studiare, comunicare con la famiglia o per fare un po’ di shopping, qui a Gazzada in bicicletta o in treno fino a Varese. Non c’è tempo per turismo: si guardano attorno solo quando vanno in giro per gare…».

I ragazzi, spesso alla loro prima uscita così lontano, soffrono un po’ di nostalgia: « Ma siamo perfettamente attrezzati per permettere videochiamate che alleggeriscono il peso della lontananza. Inoltre, molti sono studenti e, durante la permanenza, rimangono in costante contatto con l’università per proseguire gli studi».

La casa di Castronno è organizzatissima: ci sono circa 12 appartamentini che offrono una trentina di posti letto, la cucina e la palestra. E la struttura si affiancherà, una volta pronto, l’hub di Gavirate, tutto il lavoro atletico ma anche medico verrà svolto nel centro principale, dove arriveranno anche tutti gli altri, numerosi, gruppi sportivi che hanno scelto Varese per diventare competitivi 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 20 Luglio 2010
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