Bidone bianco: “come chiedere tasse ai cittadini con destrezza”
I Verdi sparano "ad alzo zero" sulla questione del bidone per la raccolta della carta: "La giunta Farioli e Agesp uniti per fare cassa"
Pubblichiamo un intervento dei Verdi per la costituente ecologista – Busto Arsizio sulla questione del bidone carrellato bianco per la raccolta della carta differenziata, la cui imposizione alle utenze domestiche singole al costo di trenta euro ha suscitato qualche perplessità.
Esprimiamo la nostra contrarietà alla gestione della raccolta di carta e cartone che l’amministrazione in carica del sindaco Farioli sta attuando con la collaborazione di Agesp, il moloch bustese, la struttura che raccoglie le risorse economiche cittadine e le usa a fini poco pubblici.
La strada per l’inferno lastricata di buone intenzioni è il solito sentiero che la giunta Farioli sottopone, anzi impone, al triste spettacolo della città sempre più brutta, sempre più inquinata, sempre più insostenibile.
Se migliorare la raccolta di carte e cartoni è condivisibile, non possiamo accettare che ai cittadini bustesi venga imposta da Agesp, una società per azioni, una società privata che sta sul mercato, l’obbligo di acquisto delle proprie scelte arbitrarie in tema di oggettistica. E’ evidente il conflitto di competenze tra una giunta pubblica democraticamente eletta e un’azienda che persegue esclusivamente la ricerca di utili monetari. Di questa azienda ricordiamo i tentativi di controllo illegale sui dipendenti (l’azienda nega, ndr) attraverso apparecchiature satellitari, neanche fossero furgoni portavalori. Ricordiamo l’impossibilità di ricevere che pochissimi televisori e video, incentivando la discarica abusiva di tali oggetti sul territorio.
E’ sempre difficile conoscere quello che accade in Comune però adesso sarà ancora più complicato risalire alla legittimità degli atti. La voluta ambiguità porta a questi risultati: il servizio di raccolta dei rifiuti, per il quale i cittadini pagano la tassa dei rifiuti, viene attribuito totalmente ad Agesp. I trenta euro per il bidone bianco totalizzano una tassa di due-trecentomila euro per i bustesi che la dovranno pagare. Questa spesa è a carico della tariffa rifiuti che il Comune ha diritto di chiedere alla cittadinanza, meno che a Busto Arsizio. Tutto questo mentre la giunta Farioli finanzia l’industria automobilistica: le rottamazioni in salsa comunale: se Berlusconi e Tremonti chiudono le finanze a Marchionne, ci pensano i comuni a sostenere gli incentivi per l’acquisto di nuove auto. 150.000 euro di regalo ai concessionari locali, per finanziare l’acquisto di poche centinaia di autovetture a gas; sempre inquinanti, rumorose e ingombranti, seppure in meno di pochissimo. Rispetto alle 60.000 autovetture bustesi, una goccia nel mare, una vera nullità; tanto pagano i cittadini con la Tassa sul Bidone Bianco.
Tutto questo mentre si spenderanno centinaia di migliaia di euro per l’accesso alla zona industriale tramite il vecchio cavalcavia Monte Grappa di Sacconago; mentre le strade cittadine scoppiano di autovetture; mentre il trasporto pubblico è ridotto ai minimi termini; mentre i ciclisti affrontano strade pericolose sino alla morte.
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