In attesa di Silvio: “La rottura con i finiani? Tutta salute per il PdL”
Presenti all'inaugurazione della festa provinciale del partito vari personaggi della poliica locale, provinciale e regionale
In attesa del collegamento telefonico con il presidente Berlusconi, la platea della prima festa provinciale del PdL alla Colonia Elioterapica di Busto ha avuto modo di ascoltare gli interventi delle autorità intervenute in rappresentanza del partito. Tra i presenti i consiglieri regionali Giorgio Puricelli, che ha "organizzato" la "telepresenza" del Cavaliere alla festa, e Paolo Valentini Puccitelli; Marco Airaghi, consigliere speciale del ministro della Difesa Ignazio La Russa (atteso domani insieme al presidente regionale Formigoni); i sindaci di Busto Arsizio, Gigi Farioli, e di Gallarate, Nicola Mucci; il commissario cittadino del PdL Emanuele Antonelli in veste di "padrone di casa"; il vicepresidente della Provincia di Varese, il bustocco Gianfranco Bottini. Era atteso per la serata, dopo l’intervento del Cavaliere, anche il sottosegretario Mario Mantovani. Più, nella platea, volti noti della politica locale e regionale targata PdL, da Caianiello ad Azzi.
Per tutti un intervento sui temi del momento; quasi un anticipo di campagna elettorale "lunga", e non necessariamente solo locale, visto che, se si vota a Busto, Castellanza e Gallarate la primavera prossima, non è del tutto sicuro che non si finisca a votare anche per elezioni politiche anticipate.
Con Airaghi critico verso i finiani, Farioli a rimarcare la «rivoluzione liberale» portata da Berlusconi nell’innalzare l’individuo sopra partiti, associazioni, Stato; Puricelli a trattare di sanità e debiti, puntando il dito sui deficit sanitari di Lazio, Campania, Calabria, Puglia, insieme l’80% di quello nazionale, «mentre la Lombardia ha 30 milioni di utile annuo». Valentini si è soffermato invece sulla vicenda delle firme la cui validità è contestata dai radicali di Cappato: «Il PdL ha il consenso di milioni di lombardi» avvertiva, «non sarà qualche azzeccagarbugli a cambiare il risultato. Come già verificato dal Tar in altre occasioni, dovremmo dimostrare che siamo in regola; queste sono solo perdite di tempo, di altro ha bisogno la Lombardia, di ospedali, case di riposo, infrastrutture. Stupisce che i radicali che in passato hanno combattuto battaglie di libertà ora scendano a questo livello».
Corposo l’intervento di Bottini, con un cavalleresco riconoscimento al PD. «Busto è al centro della politica in questi giorni e non è un caso. Anche iI Partito Democratico venendo qui a tenere la sua assemblea nazionale dimostra di avere stima di questo territorio e mostra la volontà, da nostro avversario, di confrontarsi in campo aperto con noi. Per il PdL si tratta di dare senso e significato a questa nostra "quattro giorni": prima di tutto mostrando coesione ad amici e avversari. Facciamoci vedere come partito, non "di plastica", come si diceva. In questa provincia siamo sul gradino più alto del podio e intendiamo rimanervi. La rottura con Fini? Per noi è tutta salute: il chiarimento è utile, e bene ha fatto il presidente Berlusconi a forzare la mano. Come abbiamo fatto bene noi qui a chiedere chiarimenti agli amici che si trovavano sulle posizioni della minoranza pur ricoprend, al contempo, gli incarichi della maggioranza».
Di tutto un po’ insomma, per tirare la volata all’unico in grado di scatenare applausi e ovazioni: lui, Silvio.
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