Viabilità, tangenziale ovest “esterna” per Busto

Il traffico pesante tra cinque anni dovrebbe scorrere sulla nuova ss341 e sulla "bretella" di Magnago, entrambe da realizzare. Niente tangenziale su territorio bustese, rassicurano da Palazzo Gilardoni

È stato presentato lunedì, nel primo di una serie di incontri che toccheranno i quartieri (l’11 ottobre ai Molini marzoli per il centro città, il 18 ottobre a Sacconago, il 25 a Borsano), l’abbozzo del Piano di Governo del Territorio in via di elaborazione. Al centro dell’attenzione la concezione della cosiddetta "spina verde" lungo i terreni già vincolati dal Prg vigente per la tangenziale, poi mai realizzata. E che, tendono a rassicurare dall’amministrazione, non si farà, contrariamente a qualche preoccupazione emersa in sede di lancio della "fase due" del documento di programmazione urbanistica, quella della partecipazione pubblica. La zona resterà dedicata al verde e alla mobilità ciclabile. o comunque locale.
A consentire di fare a meno di un’ipotesi sgradita ai quartieri occidentali della città è l’anello viabilistico previsto con la nuova SS341, continuazione funzionale della Pedemontana dalla superstrada per Malpensa a Samarate e oltre (il via ai lavori comunque non sarà prima del 2012, il completamento se tutto va bene per fine 2014), e la futura bretella di Magnago che vi si ricollegherà dalla Boffalora-Malpensa. Collegamenti futuri che dovranno servire anche la zona industriale e distogliere traffico pesante dalla città. Particolarmente San Giuseppe è il quartiere che più se ne lamenta, insieme a Redentore, per il movimento di camion su viale Trentino, di fatto tangenziale interna: si sono già contati vari morti in incidenti, di cui chiaramente non era mai il camionista a pagare le conseguenze più gravi. Anche Sacconago non ride, s’intende, col problema ancora irrisolto di via Piombina (il consiglio comunale ha appena votato la delibera relativa); a Magnago, secondo quanto riferiva il sindaco di Busto Farioli, si è quasi all’ostruzionismo pur di evitare un’invasione di Tir che, fra zona industriale in lenta ripresa dalla crisi, scalo intermodale sulle Nord (di fatto ancora da attivare per mancanza di collegamenti stradali) e Accam riconfermata e in via di rilancio col revamping, non promette nulla di buono per il traffico.
Tutto si tiene, come sempre, e per Busto più che mai si pone il problema di quel fianco ovest "scoperto" ed esposto all’attraversamento dei camion, un vero incubo logistico.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Ottobre 2010
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