La Cgil chiama a raccolta: “difendiamo il lavoro e i diritti”

Anche da Varese tanti pullman per la manifestazione a Roma del 27 novembre. La situazione: in provincia 34mila disoccupati e la previsione dei tagli ai servizi

Difesa del lavoro, delle pensioni, dei diritti sociali che riguardano tutti e sono minacciati dai tagli della Finanziaria. Sono i temi della manifestazione che porterà a Roma la Cgil venerdì 27 novembre: anche da Varese è prevista una dozzina di pullman e una ampia partecipazione. Il tutto mentre i dati continuano a rivelatrsi allarmanti anche in una realtà industriale avanzata come quella varesina: 34mila i disoccupati, senza contare i precari, disoccupazione giovanile al 20%.
 
Varese, 34 mila disoccupati e disoccupazione giovanile al 20%La proposta della manifestazione si caratterizza in particolare per l’attenzione al mondo giovanile e dei precari, con un collegamento con la campagna “Giovani non più disposti a tutto”.
A lanciare anche a livello locale la mobilitazione è stato il segretario regionale CGIL della Lombardi Giacinto Botti: «oggi molti lavoratori pensano che si possa affrontare i problemi singolarmente. E allora noi dobbiamo risalire la china della partecipazione e della sfida collettiva». Che significa far capire ai giovani, ai precari, a chi è stato espulso dal mercato del lavoro Varese, 34 mila disoccupati e disoccupazione giovanile al 20%che si deve ritornare al sindacato. «Oggi – continua Botti – esiste una oggettiva difficoltà a riunire il mondo del lavoro. La crisi frantuma la solidarietà, chiude le persone in se stesse». Per questo serve un rilancio dell’azione collettiva del sindacato, anche nella difesa dei diritti sociali. Oggi questo significa difendere sanità, trasporti e altri servizi dai tagli «devastanti» previsti dal governo. «Il lavoratore che vota Lega ed è iscritto alla Cgil – riconosce Botti – deve sapere l’impatto che avranno i tagli in Lombardia».
 
La difesa dei diritti collettivi (e quindi non solo dei lavoratori dipendenti) sarà tra i temi della manifestazione di Roma. Anche la provincia di Varese parteciperà in forze, perchè la crisi si sente forte anche (se non soprattutto) in province ad alta vocazione industriale. «Abbiamo 34mila disoccupati, senza considerare i precari, chi non rientra nelle statistiche. E la disoccupazione giovanile è al 20%» spiega il segretario provinciale Franco Stasi. che sottolinea come anche a Varese ci siano molti giovani che rinunciano ad iscriversi alle liste di collocamento. «Il dato giovanile è forse quello che ci preoccupa di più» continua Stasi, che ricorda anche l’importanza del rinnovo degli ammortizzatori sociali per il 2011, ancor oggi non garantito. Alla politica si chiede meno strumentalizzazioni di alcune vicende per fare propaganda (e si cita Livingston) e un impegno per i lavoratori stranieri: «bisogna pensare ad una deroga per la Bossi-Fini: gli stranieri quando perdono il lavoro perdono – dopo qualche mese – anche il permesso di soggiorno». E spesso si tratta anche di lavoratori qualificati e formati, che fanno i lavori che gli italiani non sanno più fare. Da Varese anche un forte richiamo all’unità sindacale, che più che richiamata è praticata ogni giorno con buoni risultati: «ad esempio abbiamo chiuso tanti accordi anche negli enti locali, con intesa tra tutte le sigle sindacali».

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Pubblicato il 22 Novembre 2010
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