Macchi si dimette, la “parentopoli” scatena un terremoto
Pronto a lasciare anche la carica di segretario della Lega. Il sindaco Tarantino annuncia la rottura della tregua con l'opposizione: "In discussione i vertici della Fondazione Montevecchio". Rimpasto in vista?
Il “caso parentopoli in ASC” si trasforma in un vero terremoto politico a Samarate: il sindaco Leonardo Tarantino ha deciso di accettare le dimissioni da presidente dell’azienda comunale di Paolo Macchi, che lascia anche il ruolo di segretario del Carroccio. Ma la vicenda ha fatto anche saltare i (fragilissimi) equilibri tra maggioranza e opposizione: «IdV e Pd non hanno nulla da insegnarci, a questo punto – annuncia Tarantino – mettiamo in discussione anche il CdA della Fondazione Montevecchio».
Di fronte al caso dell’assunzione in azienda di una parente del presidente Paolo Macchi, Tarantino ha deciso di accettare le dimissioni dall’incarico dello stesso Macchi, sollecitate – si vocifera – anche da una parte dell’attivissima sezione del Carroccio. «Macchi ha rimesso il mandato per ragioni di etica e di morale, io gli confermo comunque piena fiducia dal punto di vista personale» spiega ora il sindaco. «La procedura adottata per la selezione per il posto in azienda è stata sicuramente corretta: è stata tra l’altro la prima volta che in ASC si faceva un avviso pubblico e una procedura pienamente trasparente, con un bando affisso all’albo pretorio e pubblicato sul sito del Comune. In passato – fa notare – le assunzioni sono state sempre fatte attraverso colloqui diretti con il presidente». Macchi ha ribadito in un lungo post la sua versione dei fatti, già anticipata ai giornali ieri.
Oltre che da amministratore dell’azienda pubblica, Macchi sarebbe pronto a fare un passo indietro anche dalla carica di segretario politico, che ha ricoperto nell’arco di tempo che ha portato la Lega, attraverso il confronto animato con il PdL, all’accordo e alla vittoria ampissima alle elezioni dello scorso marzo. «Deciderà la sezione» spiega lo stesso Macchi.
Le dimissioni di Macchi e l’attacco dell’IdV rischia ora di scatenare un vero e proprio terremoto politico. «IdV e Pd non hanno nulla da insegnarci sulla gestione delle società pubbliche» spiega Tarantino. «A questo punto, porremo seriamente la questione del CdA della Fondazione Montevecchio», che è ancora presieduta da Emilio Paccioretti, promotore della stessa fondazione e sostenuto politicamente dal Pd. Se fino ad oggi sulla questione si era mantenuto un precario equilibrio, anche per salvaguardare la continuità del lavoro di start-up della Fondazione, pare che sia arrivato il momento della resa dei conti. Con un ulteriore risvolto: l’eventualità di due posti di presidente vacanti (ASC e – anche se non nell’immediato – Fondazione) apre le porte ad un nuovo equilibrio tra le forze di maggioranza, tra Lega Nord, PdL e FLI. Una parte del PdL non ritiene accettabile che in giunta rimanga l’assessore Luca Gallazzi – eletto nelle file del partito berlusconiano e ora passato a Futuro e Libertà – e ha bloccato la commissione urbanistica. Le nuove nomine potrebbero creare un nuovo equilibrio interno al centrodestra, che passerebbe anche da un rimpasto della giunta.
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