Studenti del liceo Crespi “ambasciatori” all’Onu
Parteciperanno a New York, dopo una apposita formazione presso l'istituto, all'Una Usa Model United Nations, simulazione realistica dei "processi multilaterali" dell'Onu con tanto di mozioni da votare... e alleanze da costruire
Studenti "ambasciatori" all’ONU: un progetto ambizioso quello cui il liceo Crespi di Busto Arsizio aderisce, unico in Italia. È l’Associazione Diplomatici ad organizzare l’iniziativa che nel maggio del 2011 porterà a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, circa 1500 studenti da dozzine di Paesi del mondo, di cui una ventina circa dalle classi quarte dal liceo Crespi. Il professore che si occupa del progetto è l’insegnante di lingua inglese Sebastiano Belfiore (nella foto con la preside Cristina Boracchi).
«Lo scopo del progetto, rivolto all’indirizzo linguistico ma anche a quello classico, è portare gli studenti alla simulazione del funzionamento degli organi istituzionali dell’ONU. Si tratta di una simulazione della durata di tre giorni che si concluderà con l’assembea generale in cui i delegati chiederanno l’approvazione di mozioni preparate in precedenza. Tutto è realistico, dal numero dei delegati dei vari Paesi ai temi (topics) trattati, che rispecchieranno le grandi questioni globali. Al momento stiamo raccogliendo fra gli studenti le adesioni». Dati i costi insiti nel progetto, soprattutto quelli del viaggio e della pur breve permanenza a New York, ci saranno delle borse di studio messe a disposizione dagli organizzatori più contributi dell’istituto. L’obiettivo è di «far accostare i giovani al diritto internazionale» e ai valori che vi sottendono.
«Per preparare gli studenti si terrà un corso i due fasi, con la partecipazione anche di docenti universitari: in novembre-dicembre il primo delegate course, al termine del quale si svolgerà una selezione sulla base delle competenze linguistiche; poi fino a maggio l’advanced delegate course, in cui si approfondiranno la storia dell’ONU e quella del Paese che si dovrà rappresentare». Sì, perchè ogni scuola coinvolta rappresenterà un Paese: non necessariamente quello d’origine. «Ci sarà una preparazione linguistica ad hoc, sul registro particolare dell’inglese in uso negli ambienti della diplomazia internazionale, con espressioni e linguaggio che non rientrano nell’abituale insegnamento della lingua». Come non rientrano nell’inglese "ambientale" che i ragazzi raccolgono dalla musica, o da Internet. Infine, in maggio, dal 10 al 18 del mese, si volerà a New York, dove in questa sorta di elaborato gioco di ruolo si dovranno mettere in atto competenze acquisite ed innate: la lingua inglese, la capacità di comunicare, di scambiare con altri ragazzi da scuole di mezzo mondo, di stringere accordi e alleanze, fondamentali meccanismi assembleari per far passare la propria mozione discussa nei tre giorni di lavori.
Una Usa Model United Nations è il nome della simulazione di "processi multilaterali" riservata alle scuole superiori e cui parteciperanno i ragazzi del Crespi di Busto Arsizio; un’altra versione è studiata per gli universitari. Da undici anni a gestirla per la parte italiana è l’Associazione Diplomatici, nata a Catania nel 2000 e che ha coinvolto ogni parte del Paese in questa avventura targata ONU. Massima soddisfazione per essere stati scelti quest’anno è espressa dalla dirigente del liceo Crespi, professoressa Cristina Boracchi. «Non è la solita gita, non è la solita attività» dice. «Questo è un progetto importante, che merita un’attenzione particolare. Si tratta di un’iniziativa orientativa anche verso gli studi futuri». E chissà che qualcuno di questi studenti non vada davvero a prepararsi per una carriera diplomatica, percorso certamente difficile e non per tutti, ma che merita considerazione. «Una palestra di cittadinanza, e di comunicazione» definisce la preside il progetto, «un vero stage di lavoro, in un certo senso». E che servirà forse ai ragazzi anche a cogliere nell’ONU quegli aspetti costruttivi e di confronto positivo che spesso restano nell’ombra, oscurati da una sottile e malevola propaganda che ha messo in pessima luce le Nazioni Unite ormai da molti anni. Difficile pretendere che al Palazzo di Vetro tutto divenga rose e fiori, finchè le nazioni ivi rappresentate, a partire da quella ospite, non cesseranno di portarvi avanti i loro interessi più egoistici; e ciò in nome degli interessi comuni – pace, salvaguardia ambientale, dignità della persona, un’economia globale sana e non squilibrata. I ragazzi muoveranno un primo passo. A quando gli adulti?
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