Cittadini stranieri, l’integrazione nasce in fabbrica
La Fim Cisl lancia un progetto dedicato agli stranieri e promuove il confronto tra lavoratori italiani e stranieri. "Dobbiamo fare emergere gli stereotipi per superarli"
Nuovi servizi per gli operai stranieri, ma per costruire integrazione a favore di tutta la società. Il progetto per gli stranieri della Fim Cislè stato presentato venerdì mattina ai delegati Fim Cisl delle fabbriche del varesotto, 70 (tra cui un ghanese, un argentino, un tunisino) per 4000 iscritti in provincia. «Le culture non possono solo convivere in fabbrica, devono unirsi, confrontarsi: occorre valorizzare le identità facendole dialogare» spiega Mario Ballante, segretario provinciale della categoria. «Nel confronto di oggi vogliamo far emergere anche i problemi e gli stereotipi, per affrontarli senza far finta di niente». In parallelo, la Cisl sta rafforzando anche i servizi per i lavoratori stranieri, con la collaborazione dell’Anolf rappresentata da Martine Illgen. Tra i servizi, anche uno sportello speciale nel gallaratese, dove lavora la giovane Marinela Cozma: «Oggi la prima necessità è garantire l’insegnamento gratuito della lingua italiana: dal 9 dicembre ci sarà l’esame d’italiano per ottenere la carta di soggiorno», tappa "intermedia" tra il permesso di soggiorno e la cittadinanza. Il rischio è che diventi un aggravio economico per i lavoratori. Mentre il servizio gratuito farà bene non solo agli stranieri, ma a tutta la società, che ha bisogno di integrare davvero gli stranieri.
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