Colombo diventa realista nel bilancio di fine anno
Il primo cittadino parla a ruota libera del difficile 2010 appena trascorso e traccia il piano del prossimo quinquennio tra sogni e una nuova concretezza imparata sul campo

Colombo nei cinque anni passati ha imparato diverse cose: «All’inizio ero forse troppo sensibile alle richieste dei cittadini – spiega -. Ora ho capito che governare può voler dire scontentare una larga fetta di cittadinanza: si fanno scelte impopolari che però vanno prese. L’esempio è quello dei buoni pasto: l’aumento delle tariffe è necessario, la decisione l’ho presa dopo lunghe discussioni e proposte vecchie e pretestuose da parte delle minoranze. So di aver deluso qualcuno, ma ho dovuto scegliere con un’ottica allargata per il bene del Comune. La visione ottimista delle cose che avevo si è dovuta mitigare di molto: ora sono più realista, so che tante cose che volevo fare non è possibile farle e altre che non mi andavano giù vanno fatte. Ad esempio tutta la polemica sul passaggio a livello chiuso: si dice sempre no alle modifiche, ma ora dopo 3 mesi la viabilità va bene, restano dei problemi che risolveremo. All’opposizione si può nascondere le contraddizioni, mitigare le scelte, coprire i litigi e le divergenze: al governo ci sono spigoli vivi, se si agisce si rischia di farsi male».
Tra le cose da salvare, nel 2010 Colombo ne individua una su tutte: «Il Polo aeronautico è il fiore
all’occhiello, con possibili sviluppi futuri tracciati. Aver portato l’istituto tecnico superiore aeronautico sul territorio è un punto che nessuno può togliermi: abbiamo dato un’enorme opportunità ai nostri giovani per il futuro – commenta Colombo -. Nei prossimi anni lanceremo Case Nuove, studieremo un progetto complesso che ruota attorno al Castello, lavoreremo per valorizzare Maddalena, riqualificheremo l’illuminazione pubblica in tutta la città, porteremo a compimento i lavori per quanto riguarda il lascito Aielli e la casa di riposo, termineremo la sistemazione del fotovoltaico sulla discarica. La circonvallazione infine resta un sogno: è difficile, ma non siamo ancora stati cacciati dai tavoli dove si discutono i progetti, continuerò a provarci». Per chiudere, Colombo ammette di sentirsi un po’ meno solo, almeno da quando ha abbracciato (un po’ per convinzione ed un po’ per forza di cose) la causa leghista: «Ora sono più tutelato, non sono più Guido Colombo che va a parlare col rappresentante politico del Pdl, ma sono il sindaco della Lega Nord che si confronta coi colleghi della maggioranza. Avere un partito alle spalle dà sicurezza, almeno un po’».

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