Gli artigiani: “Ministro Prestigiacomo, sui rifiuti ci sentiamo presi per i fondelli”
Dopo l'ennesima proroga per il sistema di tracciatura dei rifiuti Sistri i piccoli imprenditori di Confartigianato Varese si sentono presi in giro. "Non sono metodi da impresa privata"
Le migliaia di firme degli imprenditori della microimpresa, raccolte da Confartigianato Varese e inviate al Governo nel mese di settembre 2010, a qualcosa sono servite.
Il Sistri procede a singhiozzo elargendo proroghe: con l’ultima concessa dal ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo, siamo alla quarta. Confartigianato si può dire soddisfatta? Non completamente, perché il sistema aveva chiesto il rinvio di un anno. E se ancora una volta non ci si mette al lavoro sul serio, dovremo per forza andare in quella direzione: entrata in vigore a fine 2011. Perché non sia stata accolta da subito la nostra posizione, lo chiediamo al ministro dell’Ambiente.
E’ sufficiente navigare in rete e prendersi qualche minuto per passare da un blog tecnico all’altro – tutti indistintamente dedicati al Sistri – per convincersi di quanto un giro in internet, ogni tanto, possa far bene anche alla Prestigiacomo. Tutti i blogger sono accomunati dal fatto di sentirsi presi per i fondelli. Troppe le spese, pochi i risultati. Dal Ministero dell’Ambiente si pretende di più.
«Insomma, del fatto che il Sistri non funziona, anche la Prestigiacomo ne deve aver preso atto – dichiara Mauro Colombo, direttore generale di Confartigianato Imprese Varese. Altrimenti non ci sarebbe stata alcuna proroga. Da quando è cominciata la vicenda Sistri, Confartigianato ha sempre dichiarato giusti i principi ma del tutto sbandate le procedure. Perché procedure, in effetti, non ne esistono: nessuno schema operativo, nessuna seria programmazione, nessuna guida che possa dire alle associazioni di categoria “si deve fare così”. In tutti questi mesi, però, chi ha dovuto relazionarsi con le imprese sono stati i sistemi associativi, raccogliendo pure lo scomodo testimone di “associati alla burocrazia del MATTM”. L’impossibilità di rispondere alle imprese, perché lo stesso Ministero dell’Ambiente risposte non ne ha mai date, ha creato tensioni e imbarazzi».
Così, sino ad ora gli unici costi che il ministro Prestigiacomo è stato in grado di abbattere con il Sistri sono stati quelli del “suo” Ministero. Per il resto è stato un lievitare di orpelli economici e burocratici: le chiavette USB hanno generato problemi infiniti, e senza dubbio sarebbero stati più graditi una password e un login (Inail e Inps non hanno forse fatto così?), mentre BlackBox e Sim-card per i trasportatori non funzionano (un sistema alternativo, light e più moderno avrebbe facilitato tutte le parti).
Ricordiamo, poi, che le imprese hanno già pagato il 2010 e dovranno pagare, da gennaio, per il 2011. Confartigianato Varese sta facendo il possibile per rendere meno oneroso il percorso di Sistri per gli imprenditori. E si dice pronta a proporre una modifica al testo del decreto e a predisporlo fianco a fianco con i tecnici del Ministero dell’Ambiente.
«Nel mondo delle imprese private tutto ciò non sarebbe stato possibile: non si lascia nulla all’improvvisazione, e non si attuano trasformazioni così radicali senza una pianificazione industriale con strumenti e persone gestite seguendo un’organizzazione che mira ad obiettivi precisi», chiude Colombo.
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