Libera raccoglie firme contro la corruzione
Il coordinamento provinciale dell'associazione antimafia e "Avviso pubblico" hanno aderito alla campagna lanciata in tutta Italia. L'obiettivo è un milione e mezzo di firme
Anche il Coordinamento provinciale Libera Varese si mobilita per la nuova campagna di raccolta firme che l’associazione antimafia e Avviso Pubblico hanno lanciato in tutta Italia contro la corruzione.
L’obiettivo? Un milione e mezzo di firme per chiedere al Presidente della Repubblica di intervenire, nei modi e nelle forme che riterrà più opportuni, affinché Parlamento e Governo ratifichino e diano concreta attuazione ai trattati, alle convenzioni internazionali e alle direttive europee in materia di lotta alla corruzione. Nonché alle norme, introdotte con la Finanziaria 2007, per la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti.
Oltre che online sul sito di Libera (www.libera.it), a Varese fino al 20 gennaio sarà possibile trovare le cartoline da firmare nei seguenti luoghi:
Acli, via Speri Della Chiesa 9 ; Arci, via Del Cairo 34 ; Auser, p.zza De Salvo 9 ; Bottega Altromercato, via Garibaldi 27 ; CGIL, via Bixio 37 ; CISL, via Luini 9 ; Copac, via Brunico 22 ; Legambiente, p.zza De Salvo 8 ; Movimento Consumatori, p.zza De Salvo 5 ; Spazio scopriCoop, via Daverio 44 ; Twiggy Cafè, via De Cristoforis 5 ; Uisp, p.zza De Salvo 5.
Il coordinamento provinciale si impegnerà a ritirare da ogni sede le cartoline firmate.
Il problema della corruzione in Italia è sempre più grave e sempre meno preso in considerazione, secondo i promotori della campagna. Le stime della Corte dei Conti dicono che ogni anno nel nostro Paese la corruzione costa ai cittadini tra i 50 e i 60 miliardi di euro. L’ultimo rapporto di Transparency International ci posiziona al 67esimo posto per trasparenza nelle decisioni pubbliche, dopo il Rwanda e subito prima della Georgia.
Il percorso per cambiare la situazione è già tracciato: ratificare la Convenzione di Strasburgo del 1999 sarebbe un importante passo in avanti, che porterebbe all’introduzione nel nostro codice penale di delitti come il traffico di influenze illecite (cioè la corruzione realizzata con favori e regali e non con la classica mazzetta), l’auto riciclaggio, la corruzione tra privati. E poi bisognerebbe modificare i termini di prescrizione, oggi troppo brevi, ed introdurre la figura del collaboratore di giustizia anche per questo reato.
Infine, secondo Libera e Avviso Pubblico «è fondamentale dare concreta attuazione alle norme contenute nella Finanziaria 2007 che prevedono la confisca e l’uso sociale dei beni sottratti ai corrotti, come già avviene con le mafie. Perchè è ora che i corrotti restituiscano alla collettività ciò che hanno rubato».
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