PdL, è tempo di convergenze: nasce “Dialogando Insieme”

L'associazione culturale, "benedetta" da Nino Caianiello, vede confluire varie componenti e sosterrà Gigi Farioli come sindaco. Giorgio Puricelli contro Wikileaks: "Berlusconi è stanco perchè lavora, non per i festini"

Il PdL serra le fila. È nata ufficialmente oggi, venerdì 3 dicembre, Dialogando Insieme, associazione culturale "d’area" che riunisce le associazioni-correnti Dialogando, Promotori della Libertà, Busto Civitas, Popolari Liberali. Una confluenza laica e liberaldemocratica, nelle intenzioni dei proponenti, che si sono dati un consiglio direttivo così composto: alla presidenza Franco Binaghi, già presidente di Dialogando e consigliere provinciale; suoi vice Paolo Cicero (quota Promotori) e Luigi Rosa (già Busto Civitas, transitato questa primavera nel PdL). Consiglieri saranno per Dialogando i consiglieri comunali Alessandro Chiesa e Alberto Riva, l’assessore ai servizi sociali Mario Crespi e Mariolino De Plano; per i Promotori della Libertà Roberto Blanco, Ferdinando Butto, Domenico Donadio; per l’ex Busto Civitas Carlo Fontana, "compagno di banco" di Rosa in consiglio comunale; per i Popolari Liberali Antonio Chierichetti. Scopo del gruppo sarà lavorare sul programma del centrodestra, in accordo con la Lega – la conferma dell’alleanza è ormai data per scontata.
Presenza importante (mancava il solo Rienzo Azzi, che si scusava dell’impossibilità di esserci) al ristorante Mirò di via Roma dove si celebrava questa reunion, "benedetta" da un uomo di punta del PdL provinciale come Nino Caianiello, presidente di un’altra associazione culturale "d’area", Agorà. A dare ulteriore sanzione e conferma del gradimento del partito per l’iniziativa, vi era il consigliere regionale Giorgio Puricelli, fedelissimo di Silvio Berlusconi. E il sindaco Gigi Farioli, immancabile, visto che sulla sua persona dovranno confluire i voti del partito.

– Chiarire i punti base per condividere un programma con la Lega

«Stiamo mettendo insieme le componenti liberaldemocratiche del PdL per poi renderle operative. Importante lavorare con coerenza e insieme, perchè puntando ad accordi di coalizione con la Lega è doveroso chiarire i punti base su alcune tematiche». Binaghi spiega i motivi di questa aggregazione, che nasce anche per ricompattare un PdL troppo spesso diviso in rivoli; prevenendo con ciò anche la "guerra per bande" che un consiglio comunale dai numeri ridotti (24 consilieri, sei assessori più il sindaco) potrà comportare. I temi per Binaghi sono quelli dell’informatizzazione, del trasporto locale, dell’efficienza energetica «a sostegno di piccole e medie imprese». Da tenere inalterata la pressione fiscale locale, tenendo però conto che della Stato arriveranno sempre meno soldi; per questo «resta ferma l’intenzione di valorizzare e in parte alienare il patrimonio comunale». L’associazione Dialogando Insieme «è aperta» ricorda Binaghi, non richiede tessere di partito, ma buona volontà e condivisione.
«Si sta lavorando per unire, per ricomporre culture, provenienze diverse» la chiosa di Caianiello, «nel grande contenitore che il presidente Berlusconi ha voluto creare e che qualcuno vuole tradire; noi andiamo in controtendenza, aggreghiamo in un progetto politico che va al di là delle singole esperienze. Si procede con le associazioni culturali perchè oggi i partiti spesso e volentieri sono solo comitati elettorali; snoi veniamo incontro anche a chi non vuole prendere una tessera». Giusto ieri a Varese, la sua Agorà presentava l’inziaitiva del 15 dicembre prossimo, alle Robinie di Solbiate Olona, sulla prevenzione della violenza.  Da Caianiello parole di supporto per Gigi Farioli: «una bandiera di valori, un amico fraterno cui va l’augurio di riproprsi ancora meglio. Busto è il centro industriale più importante della provincia  e non solo. Qui mettiamo da parte dei personalismi per creare un gruppo culturale che sostenga all’interno del PdL la politica del fare, quella di Farioli. Chi credevate su posizioni diverse è oggi qui insieme a suo sostegno».

Con Giorgio Puricelli, si capisce subito che le polemiche feroci degli ultimi mesi hanno fatto male. «Tutti noi del Pdl abbiamo come obiettivo di portare sul territorio ciò che viene fatto a livello nazionale e regionale. Bisogna far conoscere ciò che fa il governo, ciò che fa la Regione Lombardia. Dobbiamo riavvicinare al mondo della politica la gente, che non vuole retorica ma risposte concrete». Puricelli ripete la lamentela secondo cui i giornali sono «tutti contro Berlusconi tranne Libero e Il Giornale». «Quasi nessuno sa ciò che è stato fatto in Abruzzo e nel Napoletano, o contro l’assenteismo da Brunetta». Scuola ed economia fra i temi toccati da Puricelli, che si sta occupando di un progetto di legge a favore delle microimprese; servono «rigore, meritocrazia, preparazione» se si vuole mantenere alto anche lo standard di una Lombardia in cui comunque «il 40% della popolazione, attivo, mantiene il restante 60%».

– Wikileaks lascia il segno

Dal sindaco la denuncia della «crisi evidente della poltica “partitante”». «Oggi c’è un attacco concentrico ai valori della libertà e della democrazia. Va attuata fno in fondo la rivoluzione che Silvio Berlusconi ha fatto nel 1994. La democrazia liberale vive se c’è il culto della libertà, cui il culto della legalità è soggetto; la legge ha senso solo se tutela le libertà individuali da ogni oppresisone statalista e burocratica. Non serve solo un comitato elettorale, la nostra forza è avere una cultura diversa da quella dei partitanti». A riprova del danno d’immagine portato dai taglienti giudizi dell’ambasciata americana desecretati da Wikileaks, Farioli si infervora: «Berlusconi l’ho visto sì stanco, ma in splendida forma, a dispetto di tutto; ha saputo essere il miglior amico di America e Israele, e al tempo stesso fare una politica indipendente (traduzione: filare d’amore e d’accordo con la Russia dell’"amico Vladimir", con pesante irritazione di Washington ndr); serve patriottismo, senza il quale la politica è sterile partitocazia. Il mio ruolo è inclusivo e non esclusivo, diversamente tradiremmo Berlusconi e il PdL, e si sarebbe schiavi delle vecchie logiche di Fini o Rutelli».
Anche da Puricelli difesa a oltranza del Cavaliere: «Vorrei tranquilizzare sullo stato di salute del presidente, che lavora da prima delle sette, quando ha già in mano i giornali, fino a mezzanotte; se qualche volta è stanco è perchè lavora, non per i festini. I media sottolineano solo il gossip, si parla di festini ed escort, perchè non si vogliono dare altri dati alla gente». L’esempio citati sono i bilanci della sanità, con la Lombardia formigoniana "virtuosa" col suo piccolo utile da una parte, e la "sinistra" di Lazio, Campania e Calabria con le loro immani voragini dall’altro. «Parliamo di questo, non delle Noemi e dei party, non di quel che scrivono funzionari dell’ambasciata Usa». E invece…

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Pubblicato il 03 Dicembre 2010
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