“Studenti stanchi e disagi alla formazione”. Protesta al Liceo Curie

Lettera firmata da 59 insegnanti della scuola superiore e inviata al Ministero dell’Istruzione sulla riforma Gelmini: “Valuteremo future forme di protesta”

Liceo Marie CurieMancanza di organico, offerta formativa difficile, perdita di organicità e continuità nei programmi, difficoltà per gli studenti a seguire l’ora tra le 13 e le 14. Sono solo alcuni dei punti che sottolineano 59 insegnanti del Liceo Marie Curie di Tradate che hanno firmato una lettera poi inviata al Ministero dell’istruzione. Lettera nella quale viene sottolineato come «All’inizio di questo anno scolastico 2010/2011, ci sentiamo in dovere di denunciare alcuni seri disagi alla didattica e al funzionamento della vita scolastica seguiti al riordino dei cicli previsto dalla Riforma».
Gli insegnanti fanno parte delle varie sezioni del liceo: scientifico, scientifico PNI, linguistico, classico, delle scienze sociali, sociopsicopedagogico, delle scienze umane e delle scienze umane opzione economico-sociale.
 
«Situazione aggravata da classi di più di 30 alunni – spiegano gli insegnanti -, con le conseguenti numerose difficoltà che questo comporta anche per l’aspetto strettamente didattico. Nei Collegi Docenti di tutta Italia si stanno attuando azioni di protesta, quali ad esempio il blocco dei viaggi di Istruzione o la dichiarazione di indisponibilità a effettuare ore eccedenti, che ognuno di noi ha già meditato e attuato singolarmente quest’anno. Durante la prossima Assemblea Sindacale discuteremo sulle posizioni da prendere anche in ambito sindacale e in quella sede stileremo un documento collettivo».            
«Ci auguriamo che la situazione possa migliorare – concludono – ma per il momento abbiamo ritenuto importante sintetizzare in questa dichiarazione i nostri motivi di preoccupazione per l’impoverimento degli aspetti didattici e di conseguenza anche educativi che con pena sperimentiamo giorno per giorno nelle nostre classi».
 
Ecco nel dettaglio i punti evidenziati nella lettera degli insegnanti:
 
  • il taglio delle ore nelle singole Materie e l’eliminazione di Discipline dal curriculum degli Studi;
  • la frammentazione dei programmi che fa perdere organicità allo studio delle Discipline lungo il corso degli Studi;
  • l’impostazione degli OSA che non indicano competenze ma solo nozioni (troppe per troppo poche ore), in modo tale da rendere difficoltosa la didattica dell’«imparare a imparare» e la maturazione della capacità di riflessione e rielaborazione;
  • la perdita della continuità didattica e la distribuzione dell’insegnamento di materie affini fra più insegnanti, a causa di una formazione delle cattedre basata prevalentemente sull’ottimizzazione delle ore a disposizione, con scarso riguardo per l’aspetto didattico; 
  • la difficoltà a sopperire con supplenze alle assenze dei docenti;
  • la carenza dei fondi per le ore da destinare ad IDEI ed HELP, con la conseguente penalizzazione degli studenti con difficoltà;
  • la mancanza di organico adeguato a garantire un’Offerta Formativa sufficientemente differenziata e di Qualità;
  • la difficoltà da parte degli studenti di seguire proficuamente la sesta ora di lezione dalle 13 alle 14, data l’ovvia stanchezza dopo i precedenti 300 minuti di attenzione. Questo aggravio penalizza esclusivamente gli studenti dei Licei precedenti alla Riforma, che seguivano una diversa scansione oraria svolgendo la sesta ora di lezione dalle 12.45 alle 13.35, mentre secondo il nuovo ordinamento tutte le classi terminano entro le 13;
  • la difficoltà di realizzazione dei corsi con materie opzionali, dovuta alla incertezza circa la disponibilità di un organico aggiuntivo;
  • l’impossibilità pratica di utilizzare l’area della flessibilità/autonomia, a causa del taglio delle ore di molte discipline.

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Pubblicato il 16 Dicembre 2010
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