Zappino paratutto, Corti multiuso

Il portiere è più volte decisivo per i tre punti, il mediano fa ogni cosa che si richiede a un centrocampista. La difesa regge nonostante la pressione senese: tutti promossi

Zappino 8 – La migliore dell’anno, pure superiore a Vicenza quando parò a ripetizione. Sta per sposarsi ma respinge tutti i “confetti” sparati da Brienza, Mastronunzio, Marrone e chiunque altro. Decisivo.
 
Pisano 6,5 – Meno appariscente di altre volte. Però Sestu dura un tempo, poi Conte rinuncia ad attaccare da quella fascia perché capisce che non c’è spazio.
 
Pesoli 7 – Non gli basta dominare sulle palle alte, stavolta si spinge anche in attacco e senza la “parata” di Mastronunzio sarebbe l’autore del raddoppio. Lo batte, in un paio di occasioni, solo una zolla scivolosa.
 
Dos Santos 7 – Altre volte aveva “assecondato” lo strapotere di Pesoli, oggi gioca allo stesso livello del compagno respingendo ogni tentativo degli avanti senesi con grinta e decisione.
 
Armenise 6 – Deve esordire dall’inizio nell’occasione peggiore: contro uno squadrone che ha su quella fascia uno dei giocatori più determinanti, Troianiello. Alessandro è bravo a non sprecare energie in spinta e a riservarle all’avversario: tante volte fa fatica, ma alla fine esce a testa alta. Conferma a Sannino che di lui ci si può fidare.
 
Zecchin 7 – Il cross disegnato con il goniometro su cui Ebagua fa il capolavoro è suo, come suoi sono tanti traversoni – dalla bandierina o dalle fasce – che mettono in apprensione la difesa bianconera.
 
Corti 7 – Rimbalza da una parte all’altra del campo a interdire, costruire, respingere, tamponare, raddoppiare, rilanciare, correre. Praticamente esaurisce l’intero vocabolario del buon centrocampista.
 
Buzzegoli 6 – Altra giornata in cui l’estro è sacrificato, vuoi per avversari tosti vuoi per un prato che non si addice ai suoi piedi. Non va sotto nei duelli diretti e attende la primavera per tornare a volare.
(Frara 6,5 – Non sbaglia un pallone in mezzo al campo, meglio del compagno che rileva)
 
Carrozza 6,5 – Esce stremato e c’è un perché: l’ala è il primo giocatore ad accendersi, propone molto e, quando serve, ripiega a dare una mano ad Armenise per arginare Troianiello. Quando Sannino lo richiama ha il serbatoio vuoto: benzina ben usata.
(Nadarevic 6,5 – Trovarlo è una soddisfazione, vederlo all’opera ancora di più)
 
Ebagua 8 – La classica partita in cui una giocata vale il prezzo del biglietto. La classica giocata di lucida follia, che può essere capolavoro o scarabocchio. Ma quando Giulio prende in mano la tavolozza segue quasi sempre la prima strada rispetto alla seconda. Geniale, matto, clamoroso: l’aggettivo sceglietelo voi.
(Tripoli sv)
 
Neto Pereira 6,5 – Gioca azzoppato, in un clima che non gli appartiene e contro una squadra che sa di doverlo bloccare con le buone o con le cattive. Resta a lungo nell’ombra ma nel finale trova cose (il fallo al limite, l’assist per Tripoli) che da sole valgono un voto positivo.

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Pubblicato il 18 Dicembre 2010
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