Busto solidale: dal presepe in piazza all’hospice un aiuto prezioso

A raccogliere i fondi consegnati oggi è stata, nel periodo delle festività, l'associazione Quelli del '37 che come ogni anno ha esposto il suo splendido presepe davanti alla basilica di Santa Maria

Busto generosa aiuta l’hospice per i malati terminali dell’ospedale. Oggi, mercoledì 16 febbraio, presso la biblioteca medica della cittadella ospedaliera bustocca, si è tenuto un appuntamento per la formale consegna dell’assegno recante la cifra raccolta dall’associazione Quelli del ’37, tramite il presepe in piazza Santa Maria, agli Amici di Rossella. Quest’ultima onlus, fondata da Gianni e Mary Maddaluno in ricordo della figlia e in aiuto a tutti quanti vivono il dramma di un parente, di una persona cara sofferente nei suoi ultimi giorni, è un po’ il sostegno e il megafono dell’hospice. Perchè la prima necessità è far conoscere questa struttura, luogo di civiltà e dignità del vivere e del morire. Che come confermano Quelli del ’37, ancora in pochi conoscono. «I bustocchi passavano davanti al presepe, leggevano, ma velocemente, senza soffermarsi», frettolosi come si è sotto Natale, durante la corsa ai regali o alle ultime commissioni, «e chiedevano, questo hospice, cos’è?»
Presenti all’incontro odierno erano il nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera, Armando Gozzini, in carica dall’inizio dell’anno avendo ricevuto il testimone da Pietro Zoia, e il sindaco Gigi Farioli. «Un gesto non banale, dal cuore di Busto, città che ha la più alta concentrazione in Lombardia di associazioni di volontariato e di beneficenza. Questo hospice poi dimostra che i malati terminali, se sono inguaribili, non sono ‘incurabili’: qui la cura, nel senso dell’attenzione e dell’affetto, c’è». «Credo molto nel volontariato, nel terzo settore, nella sussidiarietà e nell’azione di supporto dei volontari» ha detto Gozzini, «Gesti così ricadono sul quotidiano, si rispecchiano nello sguardo dei malati. Un grazie di cuore, ben vengano queste iniziative».
Per Quelli del ’37, il presidente Aldo Onorato racconta come già da 26 anni l’associazione («fondata il 29 marzo 1970, prima assemblea»), facendo il grande presepe natalizio, abbia preso l’abitudine di raccoglie offerte, nata all’inizio quasi per caso, da una semplice scatola lasciata lì per accogliere qualche moneta,  e divenatata poi un importante supporto per varie iniziative e associazioni cittadine. Quest’anno, offerte destinate traite gli Amici di Rossella all’hospice, luogo in cui professionalità e l’umanità di medici e infermieri sono espresse al massimo livello, come dimostra anche la gratitudine dei parenti accolti qui stabilmente come in casa loro, e si può assistere un proprio caro nei giorni più difficili della vita, gli ultimi, assistiti con attenzione, seguendo i più recenti protocolli sulle cure palliative. «Facciamo sapere a tutti che questo hospice esiste, è un luogo in cui la dignità della persona» ha detto Onorato con una punta di commozione «è integra e tutelata fino alla fine della vita».
A coordinare il lavoro del reparto è il dottor Valter Reina: «questa struttura ricorda ipiù una casa che un ospedale», volutamente, perchè si mira ricreare un ambiente familiare e accogliente per gli ultimi giorni dei malati terminali, di solito di tumore. «I sanitari, il sacerdote, gli Amici di Rossella, i volontari della Lilt, insostituibili anche per l’aiuto alla ospedalizzazione domiciliare», sono fiore all’occhiello di questa struttura. «Qui abbiamo dieci letti, tutti occupati in questo momento» spiega il dottor Reina «e sei persone assistite a casa. L’anno scorso l’assistenza domiciliare ha riguardato ben sessanta famiglie di Busto, sessanta persone» accompagnate  nel momento più difficile. C’è poi anche un servizio ambulatoriale dell’hospice, ad esempio per la terapia del dolore. E se c’è un messaggio che non ci si stanca di sottolinare, è di far conoscere questa struttura dell’ospedale, far capire che non si è soli di fronte al dramma e alle sofferenze di un familiare condannato da una malattia che non dà scampo.
Gianni Maddaluno è felice della partecipazione all’iniziativa, e molto soddisfatto della cifra raccolta e offerta agli Amici di Rossella. «Non dirò quanto è, poco importa. Di cifre parleremo ad aprile, con il nostro bilancio, certo gestire servizi così ha i suoi costi e l’aiuto è prezioso. Conta pubblicizzare l’esistenza del reparto» e questo è il regalo più prezioso fatto da Quelli del ’37. «So di chi ha in casa malati che soffrono terribilmente, e non sa come gestirli, anche i medici di famiglia non sanno come fare. Per questo è importantissima l’assistenza domiciliare che l’hospice può fornire, fondamentale. Lo so per esperienza personale, cosa ha sofferto mia figlia prima di venire qui, è una cosa indescrivibile».

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Busto, presepe in piazza Santa Maria 4 di 12
Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Febbraio 2011
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